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Carismi, la corsa a tre

I vertici della Cassa di risparmio hanno incontrato i rappresentanti sindacali. Fiaschi: "Non ci sono chiusure all'orizzonte"

Resta intricata e lontana dalla chiusura la ricapitalizzazione di Carismi. Ieri si è tenuto l'incontro tra i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Fabi e i vertici della banca.

"La banca ha convocato i sindacalisti aziendali - ha spiegato il segretario Fisac Cgil Claudio Fiaschi - per confermare le trattative in corso che sono Barent's e Credit Agricole".

Per il segretario Fidac l'offerta della cordata De Bustis si sarebbe raffreddata "perché  - come ha precisato - pare che uno dei finanziatori dell'operazione si sia defilato". 

Da palazzo Formichini hanno però confermato che tutte e tre le trattative restano in piedi ma il fondo Barent's è in vantaggio e vicino alla formulazione di un'offerta vincolante. Credit Agricole, il cui interesse è recente, sembrerebbe indietro proprio per aver avuto meno tempo a disposizione. La cordata De Bustis, essendo composta da più soggetti, avrebbe tempi più lunghi ma, da quanto spiegano dalla banca, sarebbe ancora seduta al tavolo delle trattative.

A quanto ci risulta la composizione dei capitali della cordata De Bustis sarebbe sì variata, ma a fronte di un'uscita di un finanziatore, altri ne sarebbero entrati facendo restare invariata o leggermente abbassata la cifra di 90-100 milioni di euro da sommare ai 40-50 milioni provenienti dal Fondo interbancario di garanzia.

Il destino della banca del cuoio resta però in alto mare. La telenovela continua: "Non si è parlato di date di chiusura - ha concluso Fiaschi - sia Barent's che Credit Agricole hanno come primo interlocutore Bankitalia".

Carismi ha necessità di una ricapitalizzazione da 150 milioni di euro circa. Nelle filiali lavorano oltre 600 dipendenti.