Cultura

Palio di San Rocco, serata dedicata agli ebrei

Il Festival del pensiero popolare dedica la giornata ai padri della nostra civiltà occidentale

Alle 18,45 il consueto appuntamento con le idee, in piazza XX settembre, al fresco dei cedri del Libano. Lilian Reggie Yechoua, Gianni Lusena, console per l’Italia della Repubblica di Colombia e Marilina Veca, autrice di “Splandiana (ed. Sensibili alle foglie), storia di una giovane donna sefardita. I tre tutti di origine ebraica, parleranno dell’origine stessa della parola Giubileo, derivata da tre parole ebraiche, cioè Yobel (ariete), Yobil (richiamo) e Yobal (remissione). Nel capitolo XXV del Levitico, infatti, il popolo ebraico viene incoraggiato a far suonare il corno (Jobel) ogni quarantanove anni per richiamare (Yobil) la gente di tutto il paese, dichiarando santo il cinquantesimo anno e proclamando la remissione (Yobal) di tutti gli abitanti.

Sarà insomma un pomeriggio di grande interesse, con la consueta mediazione di Andrea Mancini che tenterà di rendere più comprensibili discorsi che sono solo apparentemente difficili.

 A questi stessi temi sarà del resto dedicato anche lo spettacolo che verrà ospitato alle 21 circa nello bellissimo giardino del Palazzo Del Campana Guazzesi, cioè “Splandiana, il nome nascosto". Attraverso il reading di Marilina Rachel Veca autrice del libro omonimo e con la partecipazione del progetto “Danzando nelle Diaspore”, si alterneranno le musiche e le danze sefardite interpretate da Maria Teresa Spinelli e Alessandro Ciardini con la musica e il canto di Simone Faraoni e Ilaria Savini.

A chiudere, come sempre verso mezzanotte, all’Oratorio di San Rocco, in piazza Buonaparte, la Compagnia della Conchiglia, darà vita ai suoi apprezzatissimi intermezzi teatrali derivati dai film o dal teatro interpretato da Don Backy. Stasera sarà la volta di “Quarta Parete”, un bella pellicola di Adriano Bolzoni.