Lavoro

Sabato via ai saldi. E Confesercenti chiede la liberalizzazione

Tutti d'accordo sull'abolizione della deregulation degli orari introdotta dal governo Monti, una delle ultime regole che disciplinano il commercio in Italia

Proprio mentre ci si avvicina alla data del 4 gennaio, si moltiplicano, da più parti, ed anche da alcune associazioni di rappresentanza dei consumatori, gli appelli al Ministro Zanonato affinchè si proceda alla liberalizzazione dei saldi.

“Sarebbe sicuramente un bel regalo per Outlet e GDO!” sostiene Franco Frandi, presidente provinciale Fismo Confesercenti, “dato che le nostre piccole attività, spesso a conduzione familiare, non potrebbero certo competere con questi colossi sul fronte della promozione delle vendite a basso costo”.

“Siamo consapevoli - continua Frandi -, che l’attuale normativa debba essere riformata e rivista anche per tamponare il sempre più evidente fenomeno dei “furbetti dello sconto anticipato”, ma certo non si può negare che i saldi costituiscono, ad oggi, ancora una straordinaria promozione (a costo zero!) per i nostri negozi di vicinato”.

“Ci appelliamo pertanto alla politica e a chi esercita la funzione di governo del territorio - concude -: il 'fai da te' dei saldi non ci interessa, ci si concentri invece sui veri provvedimenti di semplificazione per le imprese”.

Secondo una stima compiuta dalla Confesercenti di Firenze, per questi saldi si pensa che verranno spesi 280 euro a famiglia, e che questo per i negozianti corrisponderà al 25 per cento del valore sul fatturato annuo. Nella prima settimana il 30 per cento sarà lo sconto più gettonato.

In base all’andamento degli ultimi anni e in conseguenza anche di quanto avvenuto con le vendite di Natale ed inizio stagione, Confeserecnti prevede una buona performance delle vendite per capi di abbigliamento pesante, calzature, maglieria, (in prevalenza uomo, under 30, “griffes”). Mentre ci sarà, presumibilmente, un piccolo ma significativo “boom” delle vendite nel primo week-end (4-6 gennaio), soprattutto nei centri storici e nelle città d’arte.

Ma ecco un paio di consigli utili: rivolgersi al proprio negoziante di fiducia e diffidare di super sconti del 70 e 80 per cento.