Politica

Rossi declina l'invito alle europee: "In Toscana starò benissimo"

Il governatore Enrico Rossi continuerà a fare il presidente della Regione, non accetta la candidatura offerta dai renziani alle europee

Il governatore Rossi

Il presidente della regione Enrico Rossi rimane in Toscana e dice no all'Europa. Anzi Rossi a questo punto e diventa il campione del Pd toscano che resiste a Renzi. Non è una caso che per declinare l'invito a candidarsi alle elezioni europee e potremmo dire, sottrarsi all'imboscata politica dei renziani abbia usato le parole del centurione che romano che reggendo in Senato le insegne di Roma, mentre si discuteva sull'eventuale trasferimento della città su un altro colle disse Hic manebimus optime ovvero Qui staremo molto bene nonostante Roma fosse stata saccheggiata dai Galli. Insomma niente da fare per i renziani, che se vogliamo dirla ancora alla latina avevano tentato di applicare il principio politico del promuoviamolo per rimuoverlo cercando di mandare Rossi al parlamento europeo e avere mano libera sulla Regione.

Il governatore della toscana Enrico Rossi rimane al suo posto, pronto a tenere la Regione con le unghie con i denti a costo di trovarsi con un consiglio regionale dove la sua maggioranza rischia di assottigliarsi e dove potrebbe trovarsi a fare i conti con una nutrita palude renziana.

La comunicazione che rimarrà a fare il presidente della regione è arrivata dallo stesso Rossi durante la riunione della direzione regionale del Partito democratico, dopo che per giorni i renziani avevano attuato una campagna mediatica sull'eventuale candidatura del governatore alle elezioni europee, che avrebbe significato votare nuovamente per la presidenza della Regione in autunno poiché Rossi avrebbe dovuto dimettersi. Insomma i renziani dopo il governo hanno tentato anche di conquistare la regione, ma per il momento il Pd toscano ha retto. Una decisione che sicuramente a livello regionale avrà ripercussioni anche se il grosso della contrapposizione tra renziani e non, probabilmente già dalle prossime sedute, si concretizzerà in consiglio regionale.

E consapevole o meno a questo punto a Rossi toccherà l'arduo compito di incarnare il ruolo del leader del Pd che non ha abbracciato la corrente del sindaco di Firenze, oggi il primo ministro. Una scelta coraggiosa e forse anche faticosa, che però potrebbe significare mantenere la Toscana in equilibrio tra le varie correnti democratiche anche se a questo punto per Rossi e i suoi sarà indispensabile serrare le fila in consiglio regionale resistere al contraccolpo.