Attualità

Studenti di San Miniato a lezione d'ambiente

Fertilizzante per i campi o cuoio rigenerato, seconda vita dei ritagli in pelle senza spreco. Ragazzi di Buonarroti e Sacchetti per una lezione green

Oltre 20mila quintali di scarti pelle al vegetale sono diventati cuoio rigenerato e 35mila quintali di scarti di pelle al cromo sono stati trasformati in 19mila quintali fertilizzanti per il mondo agricolo

E' il riciclo green dei principali rifiuti industriali del distretto conciario di Santa Croce sull'Arno i cui numeri arrivano da Tecoambiente Spa, società con sede nella zona industriale Apea di Ponte a Egola, nel pisano, e resi noti a Ecomondo in corso a Rimini

Uno stand, quello della società che è anche un laboratorio didattico: due scolaresche del Comune di San Miniato, grazie a Tecnoambiente Spa, hanno visitato la fiera Ecomondo, il grande evento della green economy (ad inaugurarlo è stato il ministro dell'ambiente Sergio Costa) che quest'anno, più di sempre, mette al centro l'economia circolare

Nello stand i ragazzi hanno partecipato ad un briefing con i vertici della società per approfondire, con l'amministratore delegato Roberto Parlanti, l'importanza del riuso e del riciclo e dei loro riflessi sull'economia e sui territori. Sono stati 58 i ragazzi presenti della scuola media: 30 dell’istituto Buonarrotti di Ponte a Egola e 28 del comprensivo Sacchetti che di San Miniato. 

Presente anche l’amministrazione comunale con l’assessore alla scuola Giulia Profeti ed il consigliere comunale Michele Fiaschi. La seconda vita dei rifiuti ed i suoi processi sono stati illustrati da Parlanti agli studenti che hanno rivolto molte domande. In particolare, per gli scarti in pelli riciclati come fertilizzanti la filiera messa in atto è cortissima e si arriva ad un prodotto a chilometro zero: Tecnoambiente ritira e seleziona gli scarti dalla concerie e da qui si passa ad altre due aziende del Comprensorio (Idea verde e Organazoto) che effettuano la trasformazione. 

Zero spreco anche per ritagli di pelle e cuoio, pezze difettose e quant’altro che vengono inizialmente macinati finemente con appositi mulini a martelli o coltelli e aggiunta di acqua per rendere lavorabile l’impasto a cui si aggiungono sostanze leganti e ingrassanti ed eventuali coloranti: nasce così il “rigenerato di fibre di cuoio” che non è “cuoio al 100%”, ma trova un mercato che lo valorizza – evitando il conferimento in discarica - in parti della calzatura come guardolo, intersuola, tacco, rinforzi e contrafforti. In occasione delle fiera Tecnoambiente Spa – specializzata anche nel recupero del sale quale residuo dell’attività conciaria – ha reso noti alcuni dati salienti del materiale avviato a recupero (2011-2019): 10mila 293 quintali di sale, 4mila 900 quintali di legno e 2mila 700 quintali di metalli ferrosi. Agli studenti che hanno partecipato ad Ecomondo Tecnoambiente Spa ha donato in anteprima la borraccia in alluminio realizzata dalla società per le scuole di San Minato (oltre 1000 pezzi): nelle prossime settimana sarà donata a tutti. 

Il rapporto con le scuole per noi è importante – ha detto Roberto Parlanti, ad di Tecnoambiente Spa -: sono i cittadini di domani e far apprezzare loro la complessità ed il ruolo del mondo dei rifiuti, e soprattutto il beneficio strategico per la società del riuso e del riciclo, riteniamo sia il passo più concreto che possiamo fare per costruire il futuro tutelando l’ambiente”.