Dalla Toscana si alza una dura protesta contro il 
Porcellum. Pietra dello scandalo una mozione del consigliere regionale 
Pd
Paolo Tognocchi con la quale si invitava il Parlamento a rivedere
 la proposta di legge in materia elettorale, dicendo no alle liste 
bloccate, innalzando allo stesso tempo le soglie di sbarramento e quella
 per accedere al premio di maggioranza. La mozione
 proposta da Tognocchi è stata sottoscritta anche dai consiglieri
 Ciucchi (PSI) e dai democratici Boretti, Parrini, Rossetti, Morelli, 
Mattei e Venturi.
 "Una legge elettorale – dichiara
Tognocchi – è ben fatta se tiene assieme i principi di 
governabilità e di corretta rappresentanza politica: non mi pare questo 
il caso del cosiddetto Italicum che, per come è stato presentato, 
rischia di essere al più un Porcellum riscaldato. Il testo
 all’esame della Camera infatti – continua Tognocchi – non mette 
definitivamente in soffitta lo scandalo delle liste bloccate, non 
garantendo peraltro la corretta rappresentanza a movimenti politici con 
un considerevole consenso elettorale, anche di
 alcuni milioni voti. È insomma chiedere troppo auspicare che il 
Parlamento partorisca una legge elettorale che consenta ai cittadini di 
scegliere direttamente i propri rappresentanti?". 
"È paradossale, proprio 
adesso che qui in Toscana siamo a un passo dall’archiviare
 la legge elettorale che ispirò l’allora ministro Calderoli nella 
stesura del Porcellum a Roma si torna a guardare a Firenze e a quella 
pessima legge che lo stesso Matteo Renzi denominò Cinghialum. La Toscana
 – afferma
Tognocchi – ha dato finora il cattivo esempio, ma adesso deve 
avere l’ambizione di fare da apripista a un sistema nuovo. La legge 
elettorale è uno strumento importante per riavvicinare eletti e elettori
 e per contrastare il progressivo distacco fra cittadini
 e politica, dato comune purtroppo a tutto il Paese. Non sprechiamo 
questa occasione di riforma. Certo – conclude
Tognocchi – la chiusura dei lavori consiliari proprio
 quando l’ordine del giorno votato dall’aula di Palazzo Panciatichi 
prevedeva la discussione della mozione sulla riforma elettorale
 non è un bel segnale, uno stop alla discussione che mi rammarica, ma 
che non mi dissuaderà dal portare avanti questa battaglia".