Politica

Ricostruiamo S.Croce e Staffoli: "La sinistra non ama né gli imprenditori né i lavoratori

La lista civica si scaglia contro la giunta Ciaponi che ha amministrato il tessuto produttivo in questi anni: "La concertazione? A senso unico"

“Se solo nel nostro territorio la produzione industriale va di pari passo con la sostenibilità ambientale, il rispetto delle regole su certi scarichi va addirittura oltre i limiti previsti dalla legge, è merito dei nostri imprenditori che nel corso degli anni hanno investito enormi cifre nel settore della depurazione e non della sinistra che ha governato in questi anni”. L’attacco della lista civica “Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli” è chiaro e diretto al Pd che ha amministrato il territorio.

“Ed è proprio avvalendosi di questi investimenti e della tecnologia messa a disposizione dagli imprenditori che la Regione Toscana, grazie al Tubone, può risolvere l’inefficienza di ben 39 depuratori di altrettanti comuni, amministrati dalla sinistra, che convoglieranno i loro scarichi a Santa Croce sull’Arno – si legge in una nota -. L’amministrazione di sinistra, in questi anni, si è ben guardata dal farsi portavoce, con gli organi istituzionali superiori dell’opportunità di non gravare sui conciatori e i contoterzisti, che già hanno fatto ampiamente la loro parte, per quanto riguarda la quota di 15 milioni di euro richiesta per il Tubone, tanto più in un momento così difficile per il nostro settore. Si è ben guardata dal richiedere una riduzione sulla bolletta dell’acqua per tutti i cittadini santacrocesi come risarcimento per il fatto di trovarsi sul proprio territorio gli scarichi di mezza Toscana. Negli ultimi anni ha inoltre progressivamente aumentato l’Imu su concerie, capannoni, negozi e uffici portandola all’aliquota massima consentita dalla legge”.

“La tanto celebrata concertazione è stata a senso unico – continua la nota -: per risolvere infatti i gravi problemi di bilancio e di inefficienza della giunta Ciaponi, gli imprenditori si sono trovati a sborsare ben 3 milioni di euro in 2 anni per l’acquisto delle fognature industriali e del terreno su cui risiede il depuratore, trovandosi di conseguenza caricate sulla bolletta della depurazione cifre esose, che hanno messa in ulteriore difficoltà aziende che già erano in affanno. Tutto questo non è accaduto nel vicino comune di S.Miniato, dove gli imprenditori di Ponte a Egola, non solo non hanno comprato né fogne né terreno della Cuoiodepur, ma hanno addirittura beneficiato di un finanziamento da un milione di euro per la ristrutturazione della fognatura – e conclude -. Da tutto questo possiamo dedurre che chi governa ora Santa Croce, e vorrebbe continuare a farlo, contrariamente a quello che afferma, non ama né gli imprenditori né i lavoratori, poiché vessando i primi fa perdere il posto di lavoro ai secondi. La sinistra difende così il livello occupazionale?”.