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La polizia più vicina alle vittime di violenza

Realizzata da Soroptimist una stanza per l’accoglienza delle vittime vulnerabili e per le audizioni protette. Su una parete la foto di Khrystyna Novak

L'inuagurazione della

Anche la caserma della polizia “Goffredo Mameli” di via San Francesco ha ora una stanza dedicata all’accoglienza delle vittime vulnerabili e alle audizioni protette, risultato della collaborazione avviata in tutta Italia fra la Polizia di Stato e l'associazione Soroptimist International Italia.

Il Soroptimist Club di Pisa ha sostenuto tutte le spese per l’allestimento della stanza, adiacente agli uffici in uso alla Squadra Mobile. Si tratta di un ambiente “deistituzionalizzato”, con colori pastello su pareti e arredi e un angolo di giochi per i bambini, più una telecamera di ultima generazione.

Su una parete, le poliziotte della Squadra Mobile che hanno portato a compimento l’indagine per l’omicidio di Khrystyna Novak, ritrovandone dopo mesi il cadavere ed arrestando l’autore, hanno voluto collocare una foto della giovane ucraina. Dedicando così a questa giovane vittima un angolo dell’ambiente dove svolgeranno future delicate indagini.

La stanza sarà utilizzata anche dalla Divisione Polizia Anticrimine per la audizione di vittime e testimoni nei casi di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, bullismo e cyberbullismo.

All'inaugurazione della stanza erano presenti: Giovanna Guercio, presidente del Soroptimist International Italia; Marina Contino, direttore 1° Divisione Servizio Centrale Anticrimine – Dipartimento della Polizia di Stato; Gaetano Bonaccorso, Questore di Pisa; Alessandro Crini, procuratore capo della Procura della Repubblica di Pisa; Eleonora Polidori, presidente Sezione Civile del Tribunale di Pisa; Maria Luisa D'Alessandro, Prefetto di Pisa; Eleonora Agostini, presidente del Soroptimist Club di Pisa.

Guercio ha sottolineato l’importanza di queste iniziative e ha ricordato "le più di 200 stanze per sé avviate su tutto il territorio nazionale dai Club Soroptimist e la grande attenzione della Polizia di Stato e di tutte le forze dell’Ordine nella battaglia contro la violenza di genere e sui minori".

"Denunciare è il primo fondamentale passo verso la rinascita - ha sottolineato Guercio -, per questa ragione è importante che dall’altra parte, tra gli interlocutori, ci siano persone attente, pronte ad ascoltare e rassicurare le vittime, soprattutto le più vulnerabili come le donne e i bambini. Le “stanze tutte per sé” che abbiamo allestito negli anni nelle caserme delle forze dell’Ordine di tutta Italia sono spazi sicuri nati proprio per facilitare questo “passaggio”, per aiutare chi subisce violenza a fidarsi e affidarsi a chi può e deve proteggerli".

"La stanza “accoglienza vittime vulnerabili e audizioni protette” - è stato ricordato - risponde al dettato normativo, che impone particolari procedure ed ambienti protetti per l’attività investigativa: l’art. 35 della Convenzione di Lanzarote, recepita in Italia con legge 172/2012, ha previsto norme a protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale e modificato il codice di procedura penale e previsto l’art. 351 comma 1 ter, che per alcune tipologie di reati (riduzione in schiavitù, prostituzione minorile, pornografia minorile, detenzione materiale pornografico, sfruttamento prostituzione minorile, tratta esseri umani, violenza sessuale) impone la audizione “protetta” se le vittime o le persone informate dei fatti sono minori ovvero maggiorenni, se particolarmente vulnerabili. La audizione prevede la presenza di uno psicologo, nominato dal PM, la audiovideoregistrazione e un ambiente adatto a gestirne la particolare vulnerabilità. Ma anche la Convenzione del Consiglio d’Europa nota come “Convenzione di Istanbul” sulla prevenzione della violenza contro le donne e la violenza domestica, ratificata con la legge 77/2013, ha in generale previsto un approccio meno traumatico possibile per le vittime di violenza di genere".