Attualità

Lavori al bene confiscato che sarà casa rifugio

Continuano i lavori all'immobile che è stato confiscato alla mafia e che diventerà un centro antiviolenza. Un bando assegnerà la gestione

L'immobile confiscato

Nel giorno del ricordo di Peppino Impastato, giornalista e attivista antimafia che venne ucciso proprio 45 anni fa a Cinisi, in Provincia di Palermo, l'amministrazione comunale ha fatto una visita al bene confiscato di Capanne.

"Quello della lotta alle mafie è un tema che ci riguarda tutti, amministratori e cittadini - ha detto il sindaco Giovanni Capecchi insieme alla vicesindaca Linda Vanni - oggi, in questa giornata importante, vogliamo sottolineare con i fatti l'attenzione posta sul territorio. Stiamo procedendo ai lavori sul bene confiscato che si trova nel nostro Comune: interventi possibili grazie al sostanzioso contributo ricevuto dalla Regione".

"Siamo contenti di poter restituire a breve questo immobile alla comunità destinandolo a casa rifugio e centro antiviolenza grazie al lavoro che sta svolgendo il nostro ufficio Lavori pubblici - hanno aggiunto - grazie anche alla ditta Fratelli Alderighi di San Miniato, alla quale sono stati appaltati i lavori".

Il sopralluogo dell'amministrazione

All'interno dell'immobile

Nello specifico, il contributo regionale di 183mila euro servirà per completare la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria dell'appartamento. Tra gli interventi in programma c'è la creazione di un locale sala accoglienza, un ufficio e un bagno per i portatori di handicap, oltre alla realizzazione di una rampa per rendere i locali accessibili e alla riqualificazione delle facciate e la risistemazione del giardino.

Entro la chiusura dei lavori, prevista intorno al mese di Novembre, sarà pubblicato il bando per l'assegnazione dell'appartamento che sarà destinato a casa rifugio.