Nel Comune di Montopoli in Val d'Arno il consiglio comunale del 3 Luglio scorso ha visto i consiglieri e le consigliere confrontarsi sul piano strutturale, uno degli strumenti più importanti per un’amministrazione comunale.
"Si tratta ˗ spiega la sindaca Linda Vanni - di un piano che definirà la nostra comunità per i prossimi anni. L’obiettivo centrale è garantire uno sviluppo sostenibile del territorio, migliorare la qualità di vita di cittadini e cittadine, dei lavoratori delle lavoratrici e delle imprese e tutelare il nostro patrimonio paesaggistico e culturale. In queste pagine sono racchiusi i sogni non di una parte politica, ma di una comunità intera, ci sono scritti gli obiettivi, in linea con quelle che sono le politiche dell’Unione Europea, e i passi per raggiungerli".
Tra i cambiamenti: la diversa concezione delle Unità Territoriale Organica Elementare da parte dalla Legge n.64/2014, ha portato a non considerare più le frazioni come unità a se stanti. Il fiume Chiecina divide il territorio comunale in due parti, che coincidono che le due nuove UTOE, ciascuna dotata di una propria autonomia e caratteristiche diverse, definite all'interno del nuovo Piano Strutturale comunale. A ovest del fiume Chiecina, le frazioni di Marti, Casteldelbosco e la Tenuta di Varramista si configurano con vocazione residenziale sì, ma soprattutto turistico ricettiva e paesaggistica; a est del Chiecina, nella parte sud, Montopoli, come Marti, ha vocazione turistico ricettiva, mentre a salire verso nord da Capanne a San Romano il territorio è maggiormente urbanizzato con vocazione oltre che residenziale, produttiva, commerciale e di servizio.
Lo svincolo della FIPILI funge da cerniera fra le due aree. Un altro tema, che affronta il PS, relativamente al forte rischio idraulico presente a nord/ovest del territorio Comunale (aree golenali), al fine di perseguire l'obiettivo della riduzione del rischio idraulico, è la volontà di trasferire i volumi in aree sicure, e individuare strategie possibili nel perseguimento dello stesso obiettivo, come risoluzione di alcune delle numerose criticità individuate nel Piano di protezione civile.