C'è chi ha ricostruito l'antica ricetta e chi, in cucina, l'ha realizzata. Così, a secoli d distanza, è rinato il dolce della pace, i cui ingredienti sono stati riscoperti da Paolo Tinghi, rettore dell’università popolare "Ignazio Donati", messi insieme dagli ex titolari del ristorante e albergo i Quattro Gigli Fulvia Puccioni e Luigi Bachini
Si tratta di una sorta di focaccia dolce, fatta con farina di nocciole, fichi secchi e miele: un concentrato di energia utilizzato per rimettere in forze chi era debilitato. "Se si domandava al patron dell’osteria dei Quattro Gigli dove avesse trovato la ricetta di quel dolce, si apriva una specie di vaso di Pandora - ha raccontato Tinghi - per quanto riguardava la ricetta diceva subito che era un segreto tutto suo, perché si trattava di una rielaborazione assolutamente personale, ma la storia, quella si poteva raccontare".
Da qui il riferimento a quella volta che Castruccio Castracani nel Febbraio del 1328 venne a Montopoli cercando di conquistarla. "Si dice che - ha aggiunto - quella preparazione particolare fu utilizzata addirittura come un’arma impropria contro le truppe del condottiero lucchese. Con il Castracani minaccioso sotto le mura, a Montopoli si pensò di utilizzare questa preparazione proprio per ridare vigore alla truppa di guardia in vista della difesa del borgo".
Quel ricostituente naturale funzionò, ma la storia del dolce non finisce qui. Gli eventi, infatti, precipitarono e, alla fine, la pace venne stipulata proprio a Montopoli il 12 Agosto 1329. "Si narra che, una volta conclusi i lavori, quando gli animi si erano tutti pacificati - ha raccontato Tinghi - si sia allestito un sontuoso banchetto e che fra le varie portate il menù fosse stato arricchito proprio con quella focaccia dolce di nocciole e miele".
Così il San Matteo, così era chiamato, si trasformò nel dolce della pace. "Grazie a Fulvia per aver rielaborato e riproposto per noi la ricetta di questo dolce incredibile nella sua semplicità e bontà e grazie a Paolo per aver estrapolato dalla nostra storia le sue possibili origini - hanno commentato la sindaca Linda Vanni e l’assessore alla Cultura Marzio Gabbanini - grazie a Benedetto Squicciarini referente della condotta Slowfood del Comprensorio e all’associazione Arco di Castruccio per il supporto. Insieme a loro abbiamo costituito la comunità del cibo, propedeutica alla nascita di un presidio Slowfood. Stiamo lavorando affinché ciò avvenga per far diventare il dolce della pace un simbolo del territorio".