Attualità

Contributo regionale per il centro anti-violenza

Stanziati 183mila euro per trasformare un bene confiscato alla mafia in un rifugio per donne e bambini. Capecchi: "Combattere la violenza"

Montopoli in Val d'Arno

Risorse in arrivo per i Comuni a cui sono stati destinati dei beni confiscati alla criminalità organizzata. E, tra questi, anche Montopoli, che con il contributo della Regione potrà trasformare un appartamento sequestrato in un rifugio per donne e bambini maltrattati.

"Siamo immersi in una tale bellezza che la Toscana ci è sembrata a lungo impermeabile a mafia e camorra, che invece pervadono la società anche se non ce ne accorgiamo - ha detto il presidente Eugenio Giani - i beni sequestrati, che devono tornare ai cittadini, lo dimostrano: una mafia di colletti bianchi, che acquista terre, immobili ed aziende con il denaro sporco frutto di altri illeciti".

"La misura di aiuto ai Comuni che abbiamo tenuto a battesimo con questo primo bando è andata bene - ha aggiunto l'assessore regionale alla Legalità, Stefano Ciuoffo - finanzieremo subito cinque interventi e confidiamo che altri Comuni si facciano avanti nel 2023 e nel 2024 per sostenerne altri. Restituire alle comunità locali questi beni rubati dalla criminalità organizzata, dare loro valore e farli vivere è un passaggio fondamentale nell’impegno per promuovere una diffusa cultura della legalità".

In totale, la Regione ha messo a disposizione 2,3 milioni di euro. Per Montopoli, si parla di 183mila euro utili, come detto, a ristrutturare un appartamento per trasformarlo in centro anti-violenza.

"Ringraziamo la Regione per la sensibilità dimostrata verso una piaga dilagante che ci riguarda tutti da vicino. Quando abbiamo avuto la notizia che nel nostro territorio c'era un bene sequestrato alla mafia e che potevamo acquisirlo abbiamo avuto una reazione di sconforto e frustrazione, perché avevamo avuto la prova inequivocabile della presenza della mafia - ha commentato il sindaco Giovanni Capecchi - il turbamento si è poi trasformato in voglia di riscatto e abbiamo deciso di destinare il bene confiscato a chi usa la violenza come mezzo per ottenere tutto a chi invece la violenza la combatte quotidianamente".

"Proprio in corrispondenza della Giornata della legalità e nel trentennale delle stragi di Capaci e via D'Amelio, la Regione sostiene concretamente i Comuni nel rendere i beni confiscati presidi attivi e vitali contro le mafie - ha concluso l'assessora regionale Alessandra Nardini - nessun territorio è immune dal rischio di infiltrazioni e i beni confiscati devono tornare alla comunità per curare quella grave ferita inferta dalle mafie al convivere civile".