Lavoro

Cuoio, il rilancio del settore a Lineapelle

Tante le aziende del comprensorio del Cuoio alla fiera di Milano. Presenti anche i sindaci della zona, impressioni positive

Si è chiusa oggi a Fieramilano Rho l’edizione che ha sancito il ritorno in presenza di Lineapelle e messo in mostra una rassicurante energia e positività.

Più di 11.000 visitatori, provenienti da oltre 70 Paesi, sono andati alla scoperta delle collezioni per l’inverno 2022/2023 presentate da 725 espositori, dimostrando che il mercato ha una concreta volontà di riaccendere i motori.

Presenti molte aziende del comprensorio del Cuoio, con le visite istituzionali, nei giorni scorsi, anche da parte dei sindaci della zona.

"La mostra della pelle più importante al mondo è tornata a svolgersi in presenza a distanza di un anno ma rispetto allo scorso anno tutt'altro clima e prospettive. Si respira ottimismo e la presenza di visitatori e clienti lo testimoniano. Rispetto allo scorso anno gli spazi sono raddoppiati, naturalmente la speranza è di tornare alle dimensioni precedenti al Covid", aveva detto Simone Giglioli, primo cittadino di San Miniato.

Presente anche il collega di Castelfranco Gabriele Toti:"È stata l'occasione per parlare e confrontarsi direttamente con gli operatori del settore principale della nostra zona. Era facile cogliere principalmente l'ottimismo come il segno di una nuova ripartenza dopo lo stop dello scorso anno. Si tratta di un elemento per niente scontato. In prevalenza i clienti e gli interessati provenivano dall'Europa per la difficoltà di spostamenti che ancora si trovano, i altre zone del mondo. E sono convinto che fosse importante essere presenti per testimoniare attenzione al settore conciario in un momento delicato come quello attuale: ripartenza significa voler mostrare la voglia di far emergere la qualità delle produzioni che nascono dietro l'impegno, la tenacia, la passione".

“Un’ottima ripartenza – commenta il presidente di Lineapelle Gianni Russo (Russo di Casandrino) -, con 725 espositori che hanno dato vita a un’attività frenetica, presentando collezioni di altissimo profilo. Abbiamo avuto un’affluenza che non immaginavamo potesse arrivare a questi livelli. Questo ci fa ben sperare in un ritorno alla normalità”. 

Molto significativo il panorama delle provenienze dei visitatori, sul quale pesavano le restrizioni internazionali dovute alla gestione della pandemia. Nella top ten primeggiano Germania, Francia, Spagna e Portogallo. Ma compaiono anche Paesi non comunitari (come Svizzera e Turchia) insieme agli Stati Uniti. Non sono mancate rappresentanze dei grandi Paesi manifatturieri (Cina, Brasile e Vietnam) e buyer da mercati strategici come la Federazione Russa, gli Emirati Arabi e il Giappone.