Lavoro

Le imprese toscane a Roma: "Una svolta immediata al Governo"

​Oltre cinquemila imprenditori partiranno dalle dieci province della Toscana alla volta di Roma per partecipare alla manifestazione nazionale promossa da Rete Imprese Italia il prossimo 18 febbraio.

“Senza impresa non c’è Italia” è lo slogan scelto per lanciare l’iniziativa che chiarisce perfettamente l’obiettivo dei promotori: Rete Imprese Italia chiede con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica.

I Presidenti delle associazioni che compongono Rete Imprese Toscana (Valter Tamburini Presidente CNA Toscana, Giovan Battista Donati Presidente Confartigianato, Massimo Vivoli Presidente Confesercenti, Anna Lapini Presidente Confcommercio, Paolo Ribechini Presidente Casartigiani) hanno illustrato questa mattina in conferenza stampa a Firenze le motivazioni della mobilitazione e hanno fatto il punto sull’andamento economico delle piccole imprese toscane.

“La crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie – hanno spiegato I Presidenti Rete Imprese Toscana – Nella nostra regione, la cui economia è caratterizzata dall’operosità quasi esclusiva delle Pmi, la situazione se possibile è ancora più preoccupante”.

Stando agli ultimi dati disponibili, negli ultimi cinque anni (dal 1 gennaio 2008 al 1 gennaio 2013) la Toscana ha registrato un saldo negativo di 7.528 imprese artigiane: dalle 118.826 del 2008 si è passati infatti alle 111.298 del 2013. Per commercio, turismo e servizi, solo nel primo semestre 2013 hanno chiuso 2636 imprese, di cui quasi 1000 solo nel commercio al dettaglio.

“Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo della Toscana. Dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro di tutti – hanno proseguito – C’è bisogno immediatamente di un cambio di marcia: troppe tasse e troppa burocrazia stanno dando il colpo di grazia a un sistema già fortemente provato dalla persistenza della crisi. A completare il quadro a tinte fosche la politica del credito che sicuramente ci penalizza fortemente. Speriamo davvero che la manifestazione di Roma scuota le coscienze di chi ci governa. E’ in ballo il futuro di tutti, non solo delle nostre aziende”.