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La favola di Ines, unica tennista d'Algeria

La 16enne nordafricana Ibbou in evidenza agli Internazionali juniores: battuta la n. 2 cinese Zheng. Bell'Italia con Ciurletti, Fonio, Bonacia e Pieri

Ines Ibbou, 16 anni di Algeri

L’unica tennista d’Algeria in circolazione sul pianeta tennis gioca indossando bandana bianca, maglietta arancione, pantaloncini viola e scarpe fucsia.

“Sono musulmana, ma il tennis è uno sport, quindi posso vestirmi come voglio. Il problema è che in Algeria sono l’unica a praticarlo a certi livelli. È sempre stato così, da quando decisi di iniziare. Fu allora che mio padre mi disse che avrei potuto fare la mia scelta”.

Ines Ibbou, 16 anni di Algeri, n. 68 tra le junior ed ex 780 tra le pro (prima dell’infortunio del luglio scorso alla caviglia destra) è una faccia bella, solare e inedita dei XXXVII Internazionali juniores di scena fino a sabato 16 maggio sui campi del Cerri.

Al secondo turno ha polverizzato (61,60) la n.2 del seeding, la cinese Wushuang Zheng (n.21 al Mondo), giocando un tennis molto vario, tecnico, con un rovescio in top-spin e un dritto importante.

“A 6 anni presi la racchetta in mano e me ne innamorai – spiega Ines – tutti i giorni a fare le stesse cose, prima la scuola, poi il tennis, ma non ci sono mai state compagne con cui confrontarmi, solo maestri. E’ per questo che dal prossimo settembre mi sposterò a Valencia, all’accademia TenisVal, dove lavora Sergio Gallego, il coach che mi segue nel circuito italiano. Come ho fatto a arrivare fin qui? Con l’aiuto della federazione e del ministero dello sport, e grazie ai miei due sponsor, la Ramy (succhi di frutta) e la Sim (pasta). In Algeria sono una star, mi vogliono tutte le radio e le tv del Paese. E quando sono libera, coltivo una passione, andare sul go-kart. Adoro le macchine, sono tifosissima della Ferrari. E alle donne algerine che non praticano sport, dico di non avere paura, di fare la propria scelta, senza rimorsi”.

Nel tabellone femminile, secondo turno contradditorio per le italiane. Ko la trentina Lisa Piccinetti (63, 62 per mano della canadese Katherine Sebov) e la bolzanina Verena Hofer (75,16,75 dalla russa n.4 del seeding Anna Blinkova). Sui campi del Tennis Club Pontedera, bella affermazione per la lucchese Tatiana Pieri, classe 1999, che ha recuperato con grinta, cattiveria e orgoglio un match complicato contro la più accreditata colombiana Fernanda Herazo Gonzales (36,61,64).

Messaggi ben più positivi dal maschile, dove il solido italiano Andres Gabriel Ciurletti (nativo di Buenos Aires e da poco naturalizzato italiano), già finalista a Prato la scorsa settimana, ha lasciato solo briciole all’argentino Geromino Espin Bousleiman (62,60). Grande prova anche del 17enne allievo di Tirrenia Giovanni Fonio (67,63,75 sul francese n.8 Geoffrey Blancaneax) e belle conferme dal romano Federico Bonacia (64,63 sul canadese Denis Shapovalov). L’Italia del tennis va, e a Santa Croce sull’Arno, terra di stranieri, tutto questo fa ancora più effetto.

Mercoledì 13 maggio (inizio alle 9) in programma gli ottavi di finale con ingresso libero.