Attualità

Il Vespa club Ponte Mediceo conquista la capitale

Una trasferta vincente da Ponte a Cappiano a Roma. Una comitiva di 51 partecipanti e 33 vespe per partecipare ad un raduno

Non è da poco, per un club nato soltanto quattro anni fa e con sede a Ponte a Cappiano (paese di poco più di mille anime) riuscire a “conquistare” Roma. Per il club Toscano tornare da Roma con 14892 punti e il primo premio assegnato sulla classifica turistica, è stata una grande emozione che premia l’impegno e la voglia di fare dei sui 210 soci.

La comitiva composta da 51 partecipanti, ha raggiunto Roma con 33 Vespa, 15 trasportate su furgoni e 18 direttamente su strada affrontando i gradevoli paesaggi offerti dalla storica Via Cassia.

Entusiasmo alle stelle quando sabato notte, accompagnati dagli amici del Vespa Club Vespa nel Tempo, siamo stati in giro a bordo Vespa per la città eterna; altrettanta emozione domenica mattina quando, in prossimità di piazza San Pietro, la classica folla dei turisti della domenica, vedendoci sfilare, ci applaudiva e fotografava come fossimo degli eroi arrivati a Roma per chissà quale scopo; credo che quanto è rimasto dentro ognuno di noi sia oggetto di racconto per i nostri nipoti…una cosa del genere non si dimentica più.

Hanno caratterizzato la trasferta, partendo già dai preparativi di diverse settimane prima, la sintonia del gruppo e la trepidazione tipica dei bambini quando devono fare una cosa mai fatta precedentemente, infatti per molti dei vespisti “medicei” affrontare per la prima volta un viaggio in Vespa di 600 chilometri ha veramente tolto il sonno. Questo viaggio è stato curato in ogni suo dettaglio: è stata fatta una fascia specifica per lo scudo della Vespa, la maglietta per ogni partecipante e addirittura una poesia che il nostro socio ed amico Possemato Antonio, impossibilitato a partecipare, ci ha dedicato (ovviamente si parla di Vespa) e che sottopongo volentieri alla vostra attenzione:

Una scheggia colorata, una moda mai passata, corre ormai da settant'anni, ma non mostra ancor malanni.

E' una diva vanitosa, la linea snella, oppur formosa, la voce è sobria, ma sicura, insomma: fa bella figura!

Son tante lune ormai passate, or le sue forme son cambiate, da quel faretto, laggiù in fondo, piccole ruote, corpo tondo, quel «chiò» deciso delle marce, ora scomparso, senza tracce.

Ma quello stemma, ancor lo stesso, ritorna sempre, ancor ben messo,e se lo guardi, trasognato, il cuor fa un tuffo nel passato.

Arrivati a Roma abbiamo ricevuto la massima ospitalità da parte di tutto il club organizzatore a partire dal loro presidente Giuliano Ianiro e tutti i soci, con ancor più particolare attenzione da parte di Roberto Ambrogi che ci ha presi per mano già a luglio fino a domenica scorsa.