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Il Comune “congela” il nuovo polo commerciale

Doveva nascere nella frazione di San Miniato Basso. Restano i timori tra gli esercenti: "Una nuova Coop aprirebbe le porte ad altre strutture"

È un timore diffuso quello del commercio sanminiatese nei confronti della nuova area di sviluppo commerciale ipotizzata a San Miniato Basso. 

Un’espansione prevista dal nuovo regolamento urbanistico, adottato un anno fa, che recentemente l’amministrazione avrebbe deciso di “congelare” in vista dell’approvazione, lasciando aperta la porta, però, alla valutazione di un’eventuale progetto che dovesse arrivare in futuro. 

Una notizia che tranquillizza i commercianti nel breve periodo lasciando in piedi, però, più di una preoccupazione per ciò che riguarda il futuro. È quanto emerso nell’incontro richiesto dai tre Centri Commerciali Naturali di San Miniato all’amministrazione comunale. 

Presenti, davanti a un platea di oltre una sessantina di esercenti, il sindaco Vittorio Gabbanini e l’assessore alle Attività Produttive Giacomo Gozzini, affiancati da Domenico Ragone presidente dell’associazione che riunisce i Ccn del comprensorio.

Subito in apertura, il sindaco ha fatto sapere di aver temporaneamente cancellato, in accordo con la Regione, la previsione dell’area di espansione commerciale da 20mila metri quadri (già dimezzata rispetto ai 40mila del regolamento vigente) all’interno della quale avrebbe trovato posto anche un nuovo punto vendita di Unicoop Firenze.

L’ipotesi più concreta per i prossimi anni, in pratica, resterebbe quella di un allargamento del punto vendita alimentare di Coop.

“Una necessità che si avverte da tempo” hanno ricordato il sindaco e l’assessore Gozzini, anche per limitare la cosiddetta “evasione commerciale” verso altre località.

Da parte degli esercenti, tuttavia, il giudizio è rimasto complessivamente critico. Indipendentemente da Coop, infatti, la paura è che un nuovo e più grande punto vendita alimentare finisca per aprire le porte ad una serie di strutture di media distribuzione, in uno spazio che potrà ospitare fino a 20mila metri quadri di nuove costruzioni. Molti gli esercenti che hanno sottolineato gli effetti irreversibili che operazioni analoghe hanno prodotto sul tessuto economico del commercio di vicinato, specie nei centri storici.