Cultura

Gli "eremiti" del teatro incantano San Miniato

Cinque performer a Palazzo Grifoni hanno raccontato la loro esperienza di monologanti nel panorama teatrale contemporaneo

Cinque personaggi tutt'altro che in cerca d'autore. Si potrebbe riassumere con questo paradosso il lungo pomeriggio dedicato al teatro che ha incantato la stracolma platea di Palazzo Grifoni a San Miniato. La sede della Fondazione Crsm ha ospitato un evento organizzato dalla Fondazione Dramma Popolare che ha avuto come protagonisti cinque tra i più importanti monologanti del teatro contemporaneo: Lella Costa, Laura Curino, Saverio La Ruina, Moni Ovadia e Bruno Gambarotta. A presiedere questa conferenza-spettacolo è stato il giornalista e critico-teatrale Masolino D'Amico.

Anche il sindaco Vittorio Gabbanini, il vescovo monsignor Fausto Tardelli, il vicesindaco e candidato a sindaco di Montopoli, Giovanni Capecchi hanno deciso di non perdersi quella che è stata una lezione-spettacolo sul senso del monologo e dell'essere "eremiti", come li ha deifiniti D'Amico, perché da soli in scena.

Genere prolifico e quasi squisitamente italiano, attraverso i racconti di questi cinque mostri sacri del teatro, ha messo in luce come essere da soli in scena sia, per ognuno di loro, un'esperienza personale e differente. Dall'ironia femminile e raffinata di Lella Costa, passando per la "calabresità" di Saverio La Ruina, fino alla comicità dei racconti di Bruno Gambarotta e all'espressività di Moni Ovadia o l'impegno di Laura Curino, il filo rosso che collega tutte le loro esperienze è, senza dubbio, la narrazione, elemento che permette al teatro di sopravvivere a qualunque altra forma di espressione. Perché un evento teatrale è unico e irripetibile. E ogni sera, è un'esperienza diversa. Come quella che abbiamo vissuto ieri, grazie alla sensibilità ed alla peculiarità di ognuno dei cinque performer.