Politica

"Sui problemi di depurazione Regione inadempiente"

I consiglieri regionali del M5S attaccano la giunta Rossi sull'accordo di programma per i reflui nel Padule di Fucecchio e Comprensorio del Cuoio

“Tredici anni di programmazioni, rinnovi, rinvii e ancora la soluzione per i problemi di depurazione sofferti da Padule di Fucecchio e Basso Valdarno latita”. Questa la denuncia e l'attacco alla giunta di Enrico Rossi da parte dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che interrogano la Regione proprio sull’attuazione di quell’accordo di programma per risolvere il problema reflui firmato nel luglio 2003 tra Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana, enti locali interessati e Associazione conciatori del comprensorio.

“A dieci anni dalla prima firma sembrava finito il valzer delle cifre tra Ministero, Regione, e Associazioni conciatori con l’ennesima piccola fregatura di vedere circa la metà delle opere in carico alla tariffa del Servizio Idrico Integrato, cioè ai cittadini. Invece sono passati altri due anni e mezzo e tutto ancora tace sulla parte pubblica di realizzazione delle opere” proseguono i Cinque Stelle.

“La Regione Toscana – chiariscono i consiglieri M5S - è responsabile gestore dell’accordo di programma, uno strumento che, lo ricordiamo, deve avere certezza nei finanziamenti in quanto atto “riparatore” di inadempienze rispetto alle leggi vigenti ed è collegato ad un cronoprogramma vincolante degli interventi”.

“Il presidente Rossi chiarisca cosa è stato realizzato e con quali risorse economiche e avvii un’operazione trasparenza su questo buco nero della programmazione toscana” concludono i Cinque Stelle. “Ancora oggi infatti il portale di monitoraggio Monitoscana non indica alcun dato sul cosiddetto “Tubone” e sono rimaste senza spiegazioni le domande dei cittadini su raddoppio dei costi in carico alla tariffa del servizio idrico integrato e dimezzamento del contributo chiesto agli imprenditori conciari. Rossi ci indichi infine se siamo soggetti a possibili sanzioni per il non rispetto della direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE)”.