Attualità

“Sempre al fianco dei bambini saharawi”

Accoglienza estiva rinviata a causa del Covid-19 ma l'associazione Hurria e tre Comuni chiedono al Governo di aiutare i saharawi nei campi profughi

Bambini Saharawi a Fucecchio

La grave crisi sanitaria a livello internazionale ha costretto comuni e associazioni ad annullare il progetto di accoglienza dei bambini saharawi che da decenni viene portato avanti anche nel Valdarno Inferiore e nell'Empolese Valdelsa grazie alle amministrazioni comunali e al contributo di tanti cittadini e associazioni. In particolare, grazie all'impegno dall'associazione Hurria, nata proprio con lo scopo di promuovere la cooperazione internazionale in favore di questo popolo che dal 1975 è costretto a vivere in condizioni drammatiche nelle tendopoli dei campi profughi algerini, lontano dalla propria terra.

Pur non potendo ospitare i bambini come ogni anno, a causa della diffusione del Covid-19, comuni e associazioni vogliono essere ugualmente vicini al popolo saharawi aderendo alla campagna “Quindici Milioni per i Saharawi” lanciata da UNHCR, UNICEF, WFP con un appello corale a tutte le nazioni e alle fondazioni private per finanziare urgentemente un piano di prevenzione nei campi profughi. Un appello che vuol scongiurare quello che appare ormai all'orizzonte come un disastro umanitario. 

A questa campagna, insieme all'associazione Hurria, hanno aderito le amministrazioni comunali di Fucecchio, San Miniato e Montopoli in Val d'Arno. Lo hanno fatto insieme a 50 soggetti tra amministrazioni locali e associazioni toscane sottoscrivendo un appello rivolto al Governo e indirizzato alla vice ministra per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Emanuela Claudia Del Re.

“Abbiamo scritto alla viceministra – hanno fatto sapere i tre Municipi del Comprensorio del Cuoio con una nota – per chiedere che l'Italia faccia la propria parte destinando risorse finalizzate alla prevenzione del virus nei campi profughi Saharawi. Sebbene la pandemia si sia per ora fermata ai limiti dei campi dei rifugiati, dobbiamo dire che l’emergenza ha colpito i già difficoltosi canali di aiuto ordinario, determinando una situazione allarmante, perciò le risorse da destinare restano necessarie e urgenti".