Attualità

I nomi indimenticabili dei 7 operai della Saffa

Sono state inaugurate le pietre d'inciampo che ricordano i nomi dei lavoratori dell'ex azienda produttrice di fiammiferi, deportati e uccisi nei lager

Un momento dell'inaugurazione

Sono state apposte le 7 pietre d’inciampo in piazza XX Settembre che ricordano gli operai della Saffa deportati e uccisi nei campi di concentramento nazisti. Proprio a loro la comunità di Fucecchio ha voluto dedicare un ricordo perenne, con i nomi di Oreste Ceccarini, Gino Tocchini, Gino Bracci, Giulio Baccini, Pietro Fornaciari, Bruno Di Gaddo e Sirio Sostegni che rimarranno incisi nei blocchi di pietra e ottone ideati dell'artista tedesco Gunter Demnig.

"Il ricordo di quella tragedia deve spingere ognuno di noi a far sentire la propria voce contro la guerra. Quelle che vediamo ogni giorno, dai bombardamenti agli arresti delle persone che manifestano il proprio pensiero, sono delle similitudini veramente impressionanti con quanto avvenne nel 1944 - ha detto il sindaco Alessio Spinelli - non dobbiamo rimanere inermi. Noi come Comune di Fucecchio vogliamo aiutare i cittadini ucraini che fuggono dall'orrore della guerra in maniera fattiva, sia portando gli aiuti umanitari necessari sia accogliendo alcuni di loro nella nostra città".

Il progetto delle pietre d'inciampo, al quale hanno aderito anche molti altri Comuni dell'Empolese Valdelsa, ha coinvolto gli studenti delle classi terze medie dell'istituto Montanelli Petrarca, che hanno svolto un percorso per conoscere ed approfondire il tema e che, in occasione della commemorazione, hanno letto alcuni loro pensieri.

Oltre al sindaco Spinelli, sono intervenuti anche l'assessore alla Memoria storica Daniele Cei e l'assessore alla Cultura del Comune di Livorno Simone Lenzi, che ha reso così omaggio ai suoi concittadini. I sette deportati, infatti, erano cittadini originari di Livorno che, durante i bombardamenti della città labronica, avevano trovato rifugio e ospitalità a Fucecchio e lavoro come operai nella fabbrica di fiammiferi Saffa.