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Shalom, viaggio di pace in Armenia

La ripresa di un popolo dopo il due milioni di vittime: "Dopo un genocidio mai riconosciuto, l'Armenia ha grande desiderio di Pace"

Parole di speranza e un grido alla pace per il popolo Armeno. Il presidente del movimento Shalom di San Miniato, Don Andrea Cristiani ha parlato riguardo alla situazione storica e attuale dello stato dell'Armenia e del suo popolo. 

Questo il messaggio in occasione del pellegrinaggio di Pace di Shalom, dal 9 al 16 Novembre, che l'associazione ha in programma per stringere una mano e collaborare con lo stato dell'ex Repubblica sovietica.

"Il popolo armeno è ammirabile per la fedeltà al Vangelo e la difesa ininterrotta della propria cultura malgrado le continue guerre che hanno via via limitato il suo territorio – dichiara don Andrea Cristiani, che accompagnerà il gruppo - La Grande Armenia non c'è più, oggi è un piccolo stato ancora più ridotto dopo l'ultimo conflitto con l'Azerbaijan. La sua popolazione è ridotta ad appena tre milioni di abitanti. Della sua terra se ne parla di già nel libro della Genesi in rapporto al monte Ararat dove incagliò l'arca di Noè, dopo il diluvio. Oggi è il più alto monte della Turchia".

“Il genocidio mai riconosciuto dai Turchi ha causato la morte di un imprecisato numero di Armeni; c'è chi parla di due milioni di vittime. Visiteremo il Mausoleo. La lunga annessione al blocco sovietico ha lasciato dolorose tracce. Arminé, la nostra guida in Armenia parlante italiano, é molto colta. Ci accompagnerà a scoprire le meraviglie storiche, architettoniche e paesaggistiche di questo mondo incantevole che ha un grande desiderio di Pace”.

Il pellegrinaggio segna anche la penultima tappa del 50° anniversario di Shalom che si concluderà il prossimo 8 dicembre.