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Le scuole di tre province nel teatro della memoria

Dal 9 al 14 dicembre saranno circa 400 gli studenti che assisteranno allo spettacolo Auschwitz, allestito all'auditorium la Tinaia del Parco Corsini

La memoria, al Frantoio, si tocca con mano. Dal 9 al 14 dicembre saranno circa 400 gli studenti delle scuole secondarie di primo grado che assisteranno allo spettacolo Auschwitz, allestito all'Auditorium la Tinaia del Parco Corsini. 

La performance, ideata e diretta da Firenza Guidi è giunta al suo ottavo anno consecutivo, coinvolgendo quest'anno gli alunni degli istituti comprensivi di Cerreto Guidi, Fucecchio, Larciano, Monsummano e Massa e Cozzile.

Quello proposto da Firenza Guidi è un viaggio, dei deportati e del pubblico, tra passato e presente, perché il dialogo tra i due tempi rimanga vivo. La Tinaia, trasformata dal team della compagnia Elan Frantoio nel campo di concentramento di Auschwitz, accoglie il pubblico sotto il cancello con la scritta "Arbeit Macht Frei": la stessa che accoglieva i prigionieri nei campi nazisti. E' così che si instaura un collegamento potente, fisico e tangibile con la memoria: gli studenti entrano insieme ai deportati e con loro sono testimoni del percorso di sofferenza e privazione, dalle baracche fino alla camera a gas.

Si varca la soglia del campo di concentramento e già non si è più uomini, non si ha più un'identità, al suo posto un numero; viene il momento della spogliazione e della rasatura, la dignità viene strappata via, si indossano le uniformi e si diventa oggetto fra gli oggetti. E' "la macchina", un ingranaggio perfetto con i ritmi di una fabbrica, perché l'Olocausto è applicazione quotidiana di gesti semplici e monotoni. La performance è ispirata al viaggio della Guidi ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

Lo spettacolo vuole rievocare un momento storico che non ha uguali per il danno fisico, materiale e spirituale provocato a milioni di esseri umani: è una testimonianza del passato, un invito a scorgerne i segni nel presente.

Il teatro coinvolgente di Firenza Guidi si colloca tra teatro, performance ed evento collettivo. Le frazioni del teatro senza palco raccontano una storia che si ispira a fatti realmente accaduti, ri-vissuti attraverso la penna di Firenza Guidi, che entra nel vivo dei personaggi, li fa parlare, piangere e sorridere come se, dal buio della memoria, si fossero girati di colpo verso di noi per guardarci dritto in faccia e rompere il silenzio.