Politica

Inchiesta Keu, insediata commissione regionale

Insediata commissione infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, Elena Meini (Lega) presidente. Voto contrario del M5s

Si è insediata questo pomeriggio la commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata in Toscana. È stata eletta presidente Elena Meini (Lega), vicepresidente Lucia De Robertis (Pd), vicepresidente segretario Maurizio Sguanci (Italia Viva). La votazione, palese, è stata espressa dopo la presentazione di una sola lista annunciata da Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia). Presidente e ufficio di presidenza hanno incassato il solo voto contrario di Irene Galletti (Movimento 5 stelle). Una scelta “non sulle persone ma sul metodo”, ha spiegato la capogruppo, lamentando, “ancora una volta” il “mancato coinvolgimento del Movimento” nel confronto con le opposizioni.

A spiegare compiti e obiettivi della commissione d’inchiesta, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo: “Servirà a verificare, attraverso una scrupolosa azione di indagine su quello che è di competenza regionale, se vi sono pratiche da eliminare, cambiare o migliorare e se vi sono azioni positive ulteriori, rispetto a quelle realizzate in questi anni, da valorizzare sempre di più al fine di garantire che la convivenza sociale ed economica della nostra regione sviluppi tutti gli anticorpi necessari a eliminare fin dal suo primo insorgere ogni possibile virus mafioso”.

“Dell’intero arco politico consiliare, l’unico gruppo tenuto a margine nel processo di decisione per la composizione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione che indagherà sull'inchiesta Keu e sul fenomeno delle infiltrazioni criminali nella nostra regione, è quello del Movimento 5 Stelle, da qui il nostro voto contrario. Curioso, considerato il fatto che siamo l’unico gruppo politico che non ha preso contributi elettorali dal settore delle concerie e che quindi, più degli altri, poteva garantire la necessaria distanza dai fatti e una conduzione senza obiezioni di opportunità politica", ha spiegato Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle e neo commissaria della Commissione di Inchiesta sullo scandalo degli smaltimenti illeciti nel distretto del cuoio.

“Al netto di quando detto - sostiene la Capogruppo M5S - sarà importante condurre questa Commissione su due filoni: quello della mappatura ambientale, per tracciare i luoghi toccati dalle attività illecite di smaltimento, anche negli anni precedenti all’inchiesta, e fornire un valido strumento di indagine all’Assessorato dell’Ambiente. In secondo luogo servirà un’accurata analisi degli strumenti con i quali il Consiglio e la Giunta hanno svolto finora attività di prevenzione dei fenomeni di illiceità, oltre che sulle garanzie di trasparenza.”

“C'è da dire che il contributo del mondo accademico e delle associazioni che si occupano di legalità, come ad esempio la Fondazione Caponnetto che molto si è spesa su questo tema negli anni scorsi, era già arrivato nel 2018 all’interno della Commissione di Inchiesta sui rifiuti e sulle discariche sotto sequestro, presieduta dal Movimento 5 Stelle: la prima domanda che farò sarà sul perché quel campanello d’allarme è rimasto inascoltato”.

“Un ultimo fatto singolare da segnalare - rileva Galletti - è che sebbene la Presidenza della Commissione sia andata al gruppo della Lega, il Partito Democratico e Italia Viva detengono le due vicepresidenze: la maggioranza, di fatto, mantiene il controllo della Commissione. A tutti auguro comunque un buon lavoro, perché in questo momento ce n’è veramente bisogno.”