Politica

Ferraro, Ncd: "Accoglienza, non siamo di serie B"

Il capogruppo del centrodestra propone una rivisitazione delle politiche di accoglienza per gli extracomunitari soprattutto in questo periodo di crisi

Oggi però la questione immigrazione ha assunto aspetti allarmanti per vari motivi. Il numero degli stranieri arrivati in Italia negli ultimi 20 anni è di 5 milioni cioè il dieci per cento della popolazione. L’Italia da otto anni è impantanata in una crisi economica importata dall’America e fomentata dalla Germania che ha impoverito le famiglie italiane che sempre meno comprendono l’ingente quantità di risorse impiegate per l’assistenza agli stranieri. Ed infine gli sbarchi di profughi provenienti da zone a rischio sanitario e terroristico creano una situazione di potenziale rischio di cui i cittadini italiani sono fortemente allarmati.

Questo complesso di circostanze ha creato comprensibilmente una insofferenza diffusa nei confronti della attuale politica di accoglienza, e sempre più forte si leva dal Paese una richiesta di cambiamento.

E’ indubbio che è necessario pensare a sostanziali cambiamenti che vadano a modificare i vari aspetti della politica dell’accoglienza.

Gli ingressi in Italia di soggetti extracomunitari dovrebbero essere fortemente limitati fino a che la situazione economica del Paese non mostri segnali di stabile ripresa.

Coloro che ricevono sovvenzioni pubbliche, in denaro o in servizi o beni, dovrebbero rendersi disponibili, in proporzione alle sovvenzioni godute, a svolgere lavori di interesse pubblico, nel rispetto delle loro conoscenze e capacità. Cosa già parzialmente avviata dal Comune di San Miniato.

Secondo le normative vigenti la pensione di 550 euro per 13 mensilità viene riconosciuta agli extracomunitari con più di 65 anni di età che si ricongiungono con familiari residenti in Italia, senza che sia ad essi richiesto né un limite minimo di residenza in Italia né alcun versamento contribuivo. La norma che prevede tale assurda possibilità che è una offesa per i cittadini italiani, dovrà essere abrogata e mai più ripristinata.

In occasione di assegnazione per titoli da parte di enti pubblici di abitazioni a canone agevolato o nullo, i soggetti richiedenti il beneficio abitativo non cittadini italiani concorreranno a formare le graduatorie degli aventi diritto, ma ai titoli posseduti sarà assegnato un peso proporzionato agli anni di permanenza sul territorio italiano.

Semplici modifiche ma necessarie perché gli italiani cessino di sentirsi e di essere trattati come cittadini di serie B.