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"Facciamo pistole che sparino caramelle"

La mostra fotografica di Veronica Croccia sui bambini siriani rifugiati in Giordania torna il 12 e 13 settembre in occasione della festa medievale

Veronica Croccia, direttrice della scuola di fotografia Fotografando, è una giovane reporter impegnata anche nel sociale che collabora, tra gli altri, anche con Unhcr. Nel maggio di quest’anno ha deciso di partire per la Giordania e recarsi al confine con la Siria, per documentare le condizioni dei profughi nei campi di accoglienza e non solo.

Nel campo profughi di Za’atari ha incontrato un artista siriano che nella sua baracca teneva esposta un’opera estremamente particolare: una specie di fucile di legno che recava la frase “Let us make guns shoot candies” (Facciamo pistole che sparino caramelle). Da qui l’idea per il titolo della mostra che avrebbe documentato il suo viaggio.

30 scatti, trenta volti di bambini e bambine pieni di forza e di voglia di vivere, nonostante le condizioni, le difficoltà, nonostante la guerra.

Le foto, che già erano state esposte a Montopoli il 20 luglio, tornano il 12 e 13 settembre, nel giardino di Palazzo Guicciardini per raccontare un viaggio all’interno degli accampamenti informali vicini al confine con la Siria (insediamenti simili a delle baraccopoli) e nel campo profughi di Za’atari in Giordania dove sopravvivono gran parte dei rifugiati siriani.

“Se le parole potessero anche solo minimamente racchiudere tutto quello che ho provato visitando queste realtà allora le userei –commenta la fotografa- Ma per spiegare quello che si sente in situazioni come queste ogni aggettivo è superfluo, ogni tentativo di spiegare inutile, minimizzante. L’unica cosa che posso fare è mostrare a voi quello che la mia macchina fotografica ha catturato durante quei giorni, immagini filtrate attraverso i miei occhi e il mio cuore”.