Cultura

Eremiti del teatro in congresso a San Miniato

Sei performer in una conferenza spettacolo guidata da Masolino D'Amico a Palazzo Grifoni

Masolino D'Amico

A San Miniato il primo congresso nazionale degli “Eremiti del Teatro”. Sei grandi performer in una conferenza spettacolo guidata da Masolino D’Amico il 9 maggio alle 16.30 a Palazzo Grifoni San Miniato. Una conferenza spettacolo. Anzi un happening, senza traccia, dove grandi personaggi si raccontano e si confrontano.

Pensiamo a Lella che, già in scena con uno spettacolo Piangi pure di Lidia Ravera, parla della paura delle emozioni, del tempo che passa, del trovarsi soli, ma anche il coraggio di reagire alle "regole". Oppure a Moni Ovadia, attore e capocomico di un genere teatrale assolutamente peculiare, ovvero il teatro musicale, che come nel suo ultimo libro racconta il grande valore del diritto dignità. Ma insieme a questi ci saranno anche Giuseppe Cederna, Laura Curino, Bruno Gambarotta e Saverio La Ruina. Quelli che Masolino D’Amico, critico teatrale e giornalista, definisce “gli eremiti della scena”.

Sei attori, interpreti di monologhi non scritti da altri, comunicatori di idee, racconti, riflessioni, che arrivano dall’interno di loro stessi, si danno appuntamento a San Miniato per interrogarsi "sui perché del teatro". Un evento particolare ed eccezionale, un’operazione unica nel suo genere e in Italia, quella che si svolgerà il 9 maggio all’ombra della Rocca, nella città che ha dato i natali al Dramma Popolare, scena sacra sulla quale ogni anno attraverso il teatro l’uomo fa i conti con la propria coscienza.

E’ la Fondazione Dramma Polare guidata da Marzio Gabbanini a proporre l’esibizione di sei performer che saranno per l’occasione come degli eremiti, eccezionalmente, a congresso. Il tutto guidato da Masolino D’Amico, intellettuale di vasta cultura, figlio della sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico e del musicologo Fedele D’Amico, nipote dello studioso e critico Silvio D’Amico. Ecco D’Amico chiamerà ognuno di loro a tirar fuori il proprio “più nascosto essere attore”, anzi autore -esecutore. Vale a dire esecutori che, come i geniali cantautori di una generazione (i quali rivoluzionarono il genere stesso della canzone italiana) scrivono il loro materiale e lo interpretano. Così questi attori, questi performer, saranno messi a confronto per fare il punto della tendenza parlando del proprio modo di viverla, magari dei propri inizi e di come si sono inventati il mestiere. Saranno chiamati anche a descrivere il loro particolare rapporto con gli spettatori, ed a commentare questo che è in fondo un ritorno alle origini del teatro: il silenzio intorno ad una persona che racconta.

Appuntamento alle 16.30 a Palazzo Grifoni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Presenta don Piero Ciardella, direttore artistico del Dramma Popolare.