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"I porcellini di terra se ne andranno col freddo"

Lo ha detto l'assessore Grossi riportando le analisi compiute dal dipartimento di biologia dell'Università di Pisa sulla vera e propria invasione

"Con l'arrivo dei primi freddi il fenomeno tenderà a scomparire". Lo ha detto l'assessore all'ambiente Federico Grossi in merito alla vera e propria invasione di porcellini di Sant'Antonio che ha colpito il territorio, riportando l'analisi compiuta dal dipartimento di biologia dell'Università di Pisa interpellato dal Comune dopo le segnalazioni di alcune famiglie residenti fra via Quarterona, via dell'Iserone e via Arginale e Radicosa.

Gli scienziati hanno analizzato in laboratorio al microscopio un campione di questi crostacei prelevati da una abitazione, riuscendo così a dare all'amministrazione conferme e indicazioni più dettagliate.

"Ci siamo attivati subito - ha affermato il sindaco Gabriele Toti - perché, anche se non possiamo intervenire su aree private, abbiamo ritenuto doveroso fornire tutto il nostro supporto ai cittadini e famiglie esasperate comprensibilmente dal fenomeno. Le persone hanno apprezzato molto il vademecum che abbiamo inoltrato alle diverse persone che hanno contattato l'ufficio ambiente per maggiori informazioni".

"Ringrazio molto il dipartimento di Biologia dell'Unipi - ha aggiunto l'assessore all'ambiente Federico Grossi - ed in particolare il professor Giuseppe Montesanto con il quale siamo stati in stretto contatto in questi giorni. L'interessamento da parte dell'Università ci ha dato speranza nel comprendere maggiormente questo strano fenomeno, che continueremo a monitorare e su questo vogliamo assicurare tutti i cittadini. Esistono oltre 150 specie e sottospecie di questo particolare Armadillidium. Grazie alle analisi svolte sul campione in laboratorio possiamo affermare che si tratta di un’unica specie e non di più specie di Isopodi terrestrii e che il nome della specie è Armadillidium nasatum Budde-Lund, 1885. Il campione prelevato era formato da 4 maschi e 13 femmine, tutti adulti, e nessuna delle femmine era gravida. Come possiamo immaginare questo non ci fa pensare a particolari periodi riproduttivi (che fra l’altro per questa specie sono concentrati in Giugno-Luglio e solo in particolari casi fino ad Ottobre) ma semplicemente ad uno “spostamento” di individui già preesistenti che hanno trovato nella case, garage ed abitazioni un microclima adatto alla sopravvivenza. Condizioni quindi che nel loro habitat usuale erano evidentemente venute a mancare, essenzialmente per ragioni microclimatiche (temperatura, umidità, piovosità, ecc.) .La specie infatti è fortemente antropofila (ossia che crescono in ambienti profondamente modificati dall'uomo) e colonizza quindi facilmente ambienti con un basso grado di naturalità. Con l'arrivo dei primi freddi il fenomeno tenderà a scomparire. Nel frattempo è opportuno seguire i consigli già forniti dall'amministrazione e che si possono trovare anche in home del sito istituzionale del Comune".