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"Lo slogan non voleva offendere nessuno"

Dopo le polemiche l'Amministrazione comunale risponde alle critiche sul disegno choc volto a sensibilizzare contro la violenza sulle donne

La locandina che ha suscitato le polemiche

"Il manifesto esposto in questi giorni presso la Biblioteca Comunale di Castelfranco di Sotto è uno dei finalisti di un concorso realizzato nel 2011 dal Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite per l’Europa Occidentale (Unric)". A mettere i puntini sulle I dopo le polemiche scatenate da un disgeno esposto in biblioteca comunale è l'Amministrazione stessa di Castelfranco.

Il disegno al centro dibattito raffigura una famiglia con il bambino al centro. La madre è identificata da un appellativo offensivo, la cui finalità dovrebbe essere quella di scuotere l'osservatore per sensibilizzarlo contro la violenza sulle donne. "Il concorso - spiega l'Amministrazione in una nota - prevedeva la creazione di un annuncio pubblicitario con lo slogan: No alla Violenza Contro le Donne. E’ stato disposto in Biblioteca dall’associazione Frida nell’ambito di una campagna informativa sulle importanti attività svolte dal centro nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne".

"Oltre al manifesto - aggiunge l'Amministrazione - si trovano infatti in biblioteca anche dei dépliant informativi". Il disegno non era piaciuto alla consigliera Aurora Rossi che lo aveva definito "Un fatto increscioso e gravissimo".

"E’ comprensibile che il manifesto possa non piacere a tutti - ribattono gli amministratori - ma non voleva certo essere poco rispettoso delle donne vittime di violenza. E’ vero esattamente il contrario. Con il suo slogan la violenza sulle donne non lascia il segno solo sulle donne voleva porre l’attenzione sui figli che vivono in un contesto familiare violento".

"Le violenze fisiche sono spesso il risultato di anni di soprusi, dolori e violenze verbali - concludono dalla maggioranza - i bambini che crescono in questi contesti sono a maggior rischio di riproporre i modelli comportamentali e i giudizi appresi all’interno della famiglia. Di fronte ad un fenomeno così grave e più diffuso di quanto non appaia, come quello della violenza di genere, è importante parlarne e sensibilizzare l’opinione pubblica".