Il circolo culturale fotografico La Fototeca, dagli anni Ottanta insediato all'interno della biblioteca comunale, ne lascerà gli spazi dopo una delibera della Giunta del sindaco Fabio Mini. Una fine improvvisa di una storia lunghissima, che non è potuta certo passare inosservata.
A lanciare l'allarme è stato Pasquale Moffa, presidente della Fototeca. "Il circolo è sempre stato un cuore pulsante della vita culturale e sociale di Castelfranco - ha detto - nella saletta mediateca hanno preso vita non solo le serate di proiezioni e i dibattiti fotografici, ma anche i corsi che, fin dalla nascita del circolo, hanno formato ogni anno 30-40 nuovi appassionati".
"Separare la Fototeca dalla biblioteca significa interrompere una storia che non meritava di essere chiusa, cancellare anni di collaborazione gratuita e vanificare il lavoro di raccolta e documentazione degli eventi della comunità - ha concluso - significa anche privare cittadini, curiosi e appassionati di un luogo di incontro settimanale".
Recidere una storia che proseguiva da oltre quarant'anni, inevitabilmente, ha creato dibattito. "È una strategia che non riusciamo a comprendere e che non possiamo accettare - hanno commentato i consiglieri di opposizione Federico Grossi, Stefano Pertici, Ilaria Duranti e Simone Benedetti - assistere a questo metodico smantellamento del nostro patrimonio è vergognoso. Un'amministrazione dovrebbe sostenere e valorizzare queste realtà, non sfrattarle".
Ma dalle parti dell'amministrazione comunale la vicenda ha tutto un altro significato. "Siamo di fronte alla solita campagna denigratoria e falsa, architettata dalla sinistra che per anni ha monopolizzato spazi e cultura nel nostro comune - ha commentato Nicola Sgueo, assessore alla Cultura - nessuno ha mai pensato di allontanare Pasquale Moffa e la sua associazione: semplicemente, abbiamo deciso di riorganizzare l'utilizzo di questi spazi per renderli accessibili anche ad altre realtà associative".
"Abbiamo deciso di tenere a disposizione di tutte le associazioni, compresa la Fototeca, i locali della Sala della Pace e tutto il complesso dell'Orto di San Matteo in maniera totalmente gratuita - ha specificato - invece, abbiamo deciso di destinare invece la saletta mediateca ad attività di servizio o istituzionali".
Che sotto al tema dell'associazionismo "covino" ceneri politiche sembra esserne convinto anche il sindaco Fabio Mini, che non usa giri di parole. "Abbiamo già notato come anche altre associazioni che fino a oggi occupavano gli spazi comunali abbiano deciso di propria iniziativa di spostare le loro attività all'interno della Casa del popolo - ha concluso - come abbiamo notato che associazioni e cittadini privati vicini a quell'ala politica abbiano improvvisamente disdetto rapporti di collaborazione con il Comune o addirittura rinunciato all'adozione del verde pubblico. E' chiaro a tutti che sia stato messo in moto un meccanismo per tentare di metterci in difficoltà. Ma Castelfranco e i castelfranchesi hanno dimostrato che esistono centinaia di realtà sociali e culturali che richiedevano spazi sul territorio e non hanno fatto mancare il loro supporto e la loro presenza, occupando i vuoti lasciati".