Attualità

Le idee del centrodestra per la ripartenza

Ghiribelli, Colombini e Sgueo hanno detto di aver dato la "più ampia disponibilità a collaborare" ma che comunque "qualcosa in più si poteva fare"

Monica Ghiribelli, Alba Colombini e Nicola Sgueo del gruppo consiliare Centrodestra per Castelfranco sono intervenuti per commentare la situazione odierna, durante la fase due dell'emergenza Coronavirus.

"“Tempi eccezionali richiedono interventi eccezionali”, “uniti ce la faremo”: come un mantra queste frasi vengono ripetute quotidianamente da quando è scoppiata l’emergenza Covid 19".

"Di fronte a questa emergenza - hanno detto i tre - abbiamo accettato di collaborare, come cittadini, affinché tutto andasse bene e i nostri compaesani hanno dimostrato grande senso di responsabilità e di comunità, attenendosi alle prescrizioni (spesso di non semplice comprensione) e alle restrizioni imposte. Come consiglieri comunali, avendo avvertito l’esigenza e il dovere morale di fare fronte comune contro questo nemico invisibile, abbiamo manifestato fin da subito la nostra più ampia disponibilità a collaborare attivamente e abbiamo “limitato” anche la nostra attività di opposizione".

Questo "non significa essersi dimenticati di tutti quei problemi che, nonostante il virus, continuano ad affliggere il nostro comune e i nostri cittadini e di non comprendere quale pesante eredità ci lascerà questa emergenza. Evidentemente, purtroppo, la nostra visione di come affrontare dal punto di vista politico questa situazione non è stata compresa dalla maggioranza, la quale deve aver evidentemente interpretato questo nostro sforzo non come un segnale di responsabilità, ma come un atto di debolezza o, peggio ancora, di disinteresse. Se come semplici cittadini abbiamo potuto dare il nostro contributo fattivo, purtroppo altrettanto non lo si può dire come consiglieri comunali"

"Malgrado la nostra disponibilità, in questi mesi il coinvolgimento delle opposizioni è stato solo formale" hanno aggiunto.

Secondo gli esponenti di centrodestra "dal punto di vista economico qualcosa in più rispetto alla semplice posticipazione delle scadenze del pagamento dei tributi e alla mera distribuzione dei fondi regionali e statali si poteva fare: ad esempio, istituire un fondo di solidarietà (alimentato con l’eventuale avanzo di amministrazione e con i risparmi di spesa derivanti da quei servizi non erogati e dalle manifestazioni annullate a causa del Covid 19) da destinare al sostegno di tutte quelle attività commerciali, artigianali, industriali eccetera. E, ancora, prevedere misure di sostegno per il pagamento dei canoni di locazione (attraverso un contributo una tantum alle imprese o attraverso la riduzione della quota comunale IMU per il proprietario dell’immobile a fronte di una riduzione del canone di locazione). Così come si potrebbe consentire a determinate attività (si pensi ai centri estetici e ai parrucchieri) di prolungare l’orario di apertura al pubblico o ricorrere ad aperture straordinarie". 

"Insomma, di idee e proposte da mettere sul tavolo ce ne sarebbero in quantità, basterebbe che ci fosse la volontà di coinvolgere chi si è abituati a considerare sempre e comunque come un nemico" hanno concluso.