Una Rete formata dagli enti e dalle amministrazioni per dire stop alle discriminazioni sessuali e all'omofobia. Il sindaco di Castelfranco di Sotto, Fabio Mini, all'unanimità con l'amministrazione comunale, ha deciso di non fare più parte della rete regionale contro le discriminazioni.
Una decisione che farà parlare, ma che delinea una presa di posizione identitaria dell'amministrazione di centrodestra verso percorsi e tematiche che gravitano intorno a questi temi sociali.
Come riportato da Il Tirreno, le motivazioni che stanno dietro a tale provvedimento sarebbero da ricercare nei costi "indiretti e diretti" causati dalla suddetta adesione alla Rete, come dichiarato dallo stesso primo cittadino; e inoltre "Farne parte lederebbe il diritto di tutti, tra cui gli Etero". Queste le parole del sindaco del comune del comprensorio del Cuoio.
Molte le reazioni alle dichiarazioni del sindaco, tra cui l'assessora regionale Alessandra Nardini: "Non mi stupisce che il sindaco di Castelfranco di Sotto abbia deciso di uscire dalla rete Ready: è un estremista di destra - ha detto - si tratta di una scelta gravissima perché quella è la rete delle Pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere".
"Se esci dai un messaggio chiaro: sono favorevole alle discriminazioni - ha concluso - Castelfranco non merita un sindaco del genere e spero che reagisca a questa scelta ideologicamente violenta. Come Regione siamo orgogliosi della crescita della Rete in questi anni e continueremo a batterci al fianco della comunità Lgbtqia+ e delle famiglie arcobaleno, per eliminare le discriminazioni intollerabili che ci sono ancora e garantire la piena parità dei diritti. Anche per fatti come questo è importantissimo partecipare in massa al Pride di giugno a Prato".
Dure le parole di Sinistra italiana Pisa, che ha commentato: "La scelta del Comune di Castelfranco di Sotto di abbandonare la Rete Ready rappresenta un grave atto politico, che va ben oltre la sfera amministrativa. È l’ennesimo segnale di una precisa volontà della destra di smantellare gli strumenti istituzionali di tutela e promozione dei diritti civili. Una decisione che rientra in una più ampia e pericolosa offensiva ideologica che, in molte amministrazioni, sta colpendo le persone LGBTQIA+, minacciando le conquiste di anni di lotte e di impegno per una società più giusta e inclusiva".
"Come Sinistra Italiana Pisa condanniamo con forza questa decisione e ribadiamo il nostro impegno quotidiano per i diritti, l’uguaglianza e la dignità di tutte e tutti. - concludono - Difendere la Rete Ready significa difendere un’idea di società aperta, pluralista e solidale, dove nessuno viene lasciato indietro".