Cultura

Antonio Calenda nella città della Rocca con il dramma dei migranti

Uno spettacolo in anteprima nazionale. Vita e morte sui barconi della speranza sul palco del Dramma popolare

"Finis Terrae"  sarà lo spettacolo clou della festa del teatro sanminiatese. Il grande regista teatrale Antonio Calenda mette in scena nella città della Rocca il dramma dei migranti, in un sequel di sette serate, dal 17 al 23 luglio, in piazza Duomo a San Miniato.

Questa mattina nella sala del consiglio comunale, a presentare gli artisti e i tecnici che metteranno in scena lo spettacolo erano presenti, il presidente della Fondazione, Marzio Gabbanini, il direttore artistico Don Piero Ciardelle, il regista di "Finis terrae"Antonio Calenda e il sindaco Vittorio Gabbanini. 

"Con questo spettacolo trasmettiamo un messaggio forte e chiaro alla società di oggi - dice il presidente Gabbanini-. La tragedia dei migranti, messa in scena da un regista di tutto rispetto come Calenda, è un tema importante attuale, che indica al povertà spirituale e morale dell'essere umano e che forse ci invita a prendere coscienza dei diversi, quindi San Miniato non può che essere soddisfatta di ospitare uno spettacolo di tale profondità". 

Nel cast di "Finis terrae" Nicola Pistoia, Paolo Triestino e con Francesco Benedetto. Tra gli attori musicisti di vari paesi dell'Africa e ballerini Ismaila Mbaye, Ashai Lombardo Arop, Moustapha Dembélé, Moustapha Mbengue, Djibril Gningue, Ousmane Coulibaly, Inoussa Dembele, Elhadji Djibril Mbaye. La coreografia è curata da Jacqueline Bulnes, coreografa e ballerina. Firma le musiche Germano Mazzocchetti, le scene sono di Paolo Giovanazzi ed i costumi di Domenico Franchi e le luci di Nino Napoletano. L’opera è frutto di una coproduzione tra Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

"Con questo spettacolo abbiamo portato qualcosa di nuovo al Dramma Popolare sanminiatese - dice il direttore artistico don Piero Ciardella - un colore diverso in tutti i sensi a questa città che vive di arte e di cultura". Ci sono tutti gli ingredienti per rendere unico questo spettacolo. 

Antonio Calenda regista teatrale di grande rilievo ha deciso di intraprendere quest'avventura per creare un'opera messaggio alla specie umana. "Il tema dell'emigrazione è un tema antico e noi abbiamo la possibilità di portare sul palco un tema che affligge la società, una problematica forte - dice il regista Calenda-. Sono contento di aver lavorato con questi ragazzi perché insieme abbiamo messo su uno spettacolo di forte intensità spirituale". 

"Siamo contenti di rappresentare questo spettacoli perché per la prima volta siamo attori di una tragedia molto forte - dice uno degli artisti Ismaila Mbaye -  e per noi una esperienza molto forte che ci  permette di spiegare che l'immigrato è anche professore, artista o professionista. Vorremmo inoltre portare lo spettacolo nella nostra terra per far capire che in Italia, in Europa, non c'è più la fortuna come una volta, tutto è cambiato". 

Alla fine della presentazione il sindaco Vittorio Gabbanini  ha consegnato al regista Antonio Calenda, un omaggio in ricordo della città della Rocca.