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Lavoro sabato 24 dicembre 2016 ore 17:30

"Occupate la fabbrica Ristori"

Lavoratori Usb allo sciopero Ristori di alcuni mesi fa

Dal sindacato Usb un appello: "E' ora di reagire all'arroganza dei padroni". Dal Comune parole di sostegno ai dipendenti e alle famiglie



SANTA MARIA A MONTE — Non si placa l'onda di solidarietà che sta investendo i 48 lavoratori licenziati dalla proprietà dell'azienda Ristori.

Le parole di conforto arrivano dal Comune di Santa Maria a Monte e dal sindacato Usb, unione sindacale di base. Proprio l'organizzazione sindacale ha lanciato anche un appello per "reagire all'arroganza padronale".

Parole dure quelle del sindacato: "Negli ultimi anni Colaninno ha portato avanti, anche grazie all’aiuto delle istituzioni locali, una politica di delocalizzazione selvaggia che ha messo in ginocchio sia la Piaggio, sia il suo indotto. I 48 licenziamenti ne sono la conferma".

Usb ha analizzato la faccenda dal proprio punto di vista: "Una vertenza, quella della Ristori, con molti lati oscuri e strategie sindacali sbagliate che hanno portato ai licenziamenti, confermati proprio in questi giorni. Negli ultimi due anni, cioè da quando é stato firmato il concordato, Fiom e Uilm avrebbero dovuto controllare e monitorare ogni passo. In realtà in questo periodo è stato chiesto solo ai lavoratori di pagare il prezzo più alto".

"Grave errore - secondo Usb - aver tolto il picchetto nell’ottobre scorso, quando la Piaggio, proprio a causa di esso, era stata costretta a fermare le linee. Posticipare la trattativa a dicembre, con la produzione ferma sia alla Ristori sia alla Piaggio è stata una strategia completamente sbagliata".

"Errore grave - secondo gli esponenti sindacali - aver indetto uno sciopero provinciale dell’ indotto, lasciando fuori dalla iniziativa la Piaggio, cioè la vera causa della perdita di posti di lavoro. La volontà era quella di mantenere gli equilibri con la famiglia Colaninno e le istituzioni in vista della firma dei contratti di solidarietà?"..

L'appello di Usb: "Al di là delle critiche pensiamo che adesso sia venuto il momento di reagire all’arroganza padronale della Ristori. Crediamo che, nel caso in cui i licenziamenti dovessero essere definitivamente confermati, l’occupazione dello stabilimento da parte dei lavoratori sia un passaggio necessario. Ai licenziamenti si risponde con il conflitto, bisogna costruire una vera alternativa che riporti al centro i diritti dei lavoratori primo tra tutti il salario".

Dal Comune invece è arrivata la vicinanza ai licenziati e la promessa di impegno da parte delle istituzioni: "I licenziamenti - ha detto la sindaca Ilaria Parrella -preoccupano molto non solo la comunità di Montecalvoli, sede dell'azienda storica Officine Ristori, ma anche tutta la cittadinanza di Santa Maria a Monte".

"L'assenza dell'azienda ai tavoli istituiti dalla Regione e dalla Prefettura - ha chiosato Parrella - non fa certo onore a chi ha da sempre rappresentato sul territorio un’azienda familiare inserita nel tessuto locale, verso la quale le amministrazioni di Santa Maria a Monte hanno sempre risposto andando incontro alle esigenze di cambiamenti produttivi richieste".

"L’azienda Ristori - secondo la sindaca - avrebbe potuto e dovuto trovare soluzioni meno impattanti, in modo da non far ricadere sui lavoratori determinate scelte e strategie imprenditoriali che la devastante situazione economica globale ha finito per ingigantire oltre misura". 

"Esprimiamo piena e totale vicinanza ai dipendenti e alle famiglie coinvolte - ha concluso Parrella - come amministrazione, continueremo a partecipare a qualsiasi tavolo di confronto istituzionale per poter contribuire ad arginare le difficoltà che i lavoratori dovranno affrontare. Lancio un appello a tutte le forze politiche, al di là dalle appartenenze e alle singole correnti, affinché questa vicenda non cada nel vuoto anche perché rischia di rappresentare in maniera emblematica una più ampia crisi di un sistema produttivo che è stato, e continua ad essere, il modello di sviluppo dell’economia locale". 


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