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Politica lunedì 11 agosto 2014 ore 18:00

Eterologa, il Pd toscano scrive a Renzi

Francesca Bianchi
Francesca Bianchi

La presidente dell’assemblea Pd Toscana Bianchi in una lettera aperta mostra la delusione dopo l’alt del governo al decreto sulla fecondazione assistita



TOSCANA — Il governo blocca il decreto legge sulla fecondazione eterologa e il Pd toscano scrive. A prendere carta e penna per mostrare il suo disappunto è la presidente del Partito Democratico Toscana Francesca Bianchi che, attraverso una lettera aperta, pone ai cittadini e soprattutto alla classe dirigente della sua parte politica alcuni interrogativi: “Secondo voi – chiede Bianchi nella lettera – aveva o non aveva carattere di urgenza, e quindi necessità di un decreto legge, un provvedimento che andasse a riempire il bisticcio normativo che si è formato in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile scorso sulla Legge 40, e che ha cancellato il divieto per le coppie assolutamente sterili di fecondazione ricorrendo a donatori esterni?”.

Un altolà, quello del governo, che per Bianchi continuerà a sancire la differenza fra i facoltosi in grado di ricorrere a costose cure all’estero (circa 2700, secondo la presidente) e meno abbienti che invece rimarranno bloccati in Italia. L’esponente regionale del Pd poi si chiede anche cosa succederà in Toscana, l’unica regione ad aver approvato una delibera che chiarisce le metodiche tecniche, se un domani una coppia con tutti i requisiti si presentasse in una struttura e chiedesse di essere sottoposta a fecondazione eterologa.


“Ma serve, si dice – e scrive Bianchi – un dibattito parlamentare per gli evidenti profili etici della materia. Personalmente temo che questo finirà per far prendere o perdere tempo, perché, sia ben chiaro che non si può più mettere in discussione la possibilità di vietare l’eterologa, da quando sono stati dichiarati illegittimi i punti più ideologici della Legge 40. Che qualcuno se ne faccia una ragione una volta per tutte”.

Secondo Bianchi, quindi l’urgenza ci sarebbe eccome, per avere l’eterologa subito ma anche per mantener fede alle promesse che il nuovo Pd ha fatto sulla necessità di ridurre la distanza tra cittadini e politica, e sul fare bene e presto ciò che la classe politica degli ultimi anni non ha avuto il coraggio di affrontare. “Io credo nel cambiamento, nel rinnovamento – scrive Bianchi – in una classe dirigente libera e coraggiosa, che si rapporta con i cittadini e non con gli elettori, che supera il compromesso di opportunità elettorale e sceglie con determinazione che anche su questi temi, dove non si può più dare tempo al tempo. Il dibattito parlamentare potrà, anzi dovrà, essere comunque aperto per migliorare successivamente il decreto – conclude la presidente toscana – ma ora alla signora Maria e a suo marito Gino, come direbbe il nostro Presidente del Consiglio e segretario in uno dei suoi esempi sempre vivi e calzanti, serve quel decreto, e se Renzi e il Governo ci ripensassero e si riunissero di nuovo, potremmo averlo anche oggi. Perché domani non è mai stato così tardi”.


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