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Attualità venerdì 16 ottobre 2015 ore 17:23

Un impianto per la macellazione della selvaggina

Si tratta del primo stabilimento realizzato in Toscana. Al taglio del nastro, in località La Catena, anche l’assessore regionale Marco Remaschi



SAN MINIATO — Le carni di selvaggina fanno parte da sempre delle tradizioni alimentari tipiche della Toscana e proprio dal cuore della Regione, nel Comune di San Miniato, parte un ambizioso progetto che punta al duplice obiettivo di valorizzare la filiera della selvaggina sotto il profilo gastronomico e di garantirne, allo stesso tempo, il rispetto dei requisiti igienico-sanitari. 

Entra in funzione, nello stabilimento di macellazione del Comune di San Miniato, gestito dal Consorzio Macelli, un nuovo impianto per la conservazione e la macellazione della carne degli ungulati e delle altre specie della selvaggina, grazie ad un contributo della Regione e all’investimento del soggetto gestore.

Si tratta del primo stabilimento realizzato in Toscana. Il progetto è ad ampio raggio e prevede l’installazione, su tutto il territorio regionale, di celle frigo per la conservazione degli animali abbattuti e corsi di formazione per i cacciatori toscani in collaborazione con le aziende sanitarie locali. 

Ad inaugurarlo, all’interno della struttura di via Guerrazzi a La Catena, il sindaco Vittorio Gabbanini, l’assessore alle attività produttive Giacomo Gozzini, l’assessore regionale Marco Remaschi, la responsabile regionale del Dipartimento di prevenzione per la sicurezza alimentare Emanuela Balocchini, il presidente del Consorzio Macelli Fabrizio Mannucci, il direttore del Consorzio Macelli Gianluca Pasqualetti, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl 11 Gabriele Mazzoni, il responsabile della sanità pubblica, veterinaria e della sicurezza alimentare il Luigi Coccoli.

“A San Miniato nasce una nuova opportunità per la macellazione in sicurezza della selvaggina e degli ungulati che anche sul nostro territorio sono presenti in maniera consistente – dichiarano il sindaco Vittorio Gabbanini e l’assessore alle attività produttive Giacomo Gozzini -. Cogliamo anche l’occasione per ricordare che il partner strategico di questo progetto è il mondo venatorio che a livello locale ha fino ad oggi manifestato interesse e sensibilità nei confronti dell’iniziativa. Cogliamo quindi L’occasione per ringraziare e rinnovare la nostra stima anche nei confronti delle associazioni venatorie con le quali stiamo collaborando proficuamente su più fronti”.

“L’attenzione del Dipartimento di prevenzione alimentare dell’Usl 11 verso lo stabilimento di macellazione del comune di San Miniato è sempre stata alta perché è la realtà più importante ed efficiente di tutto il territorio regionale – dichiara il Direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Asl 11, dottor Gabriele Mazzoni -. I nostri operatori sono impegnati stabilmente dentro questa struttura, non soltanto per controllare che tutti i passaggi seguano le esigenze della normativa, ma anche per tutelare e farsi garanti dei prodotti che vengono portati lì per essere macellati. Dobbiamo ispezionare tutte le carni che vengono consegnate per poi fornire supporto: siamo gli ultimi tra gli operatori e i primi tra i cittadini. Questo settore spesso è lasciato alla bontà di chi ha prodotto non in maniera organizzata, mentre le associazioni venatorie si sono prodigate perché questa filiera alimentare avvenga nella maniera più controllata possibile. L’inaugurazione di questa struttura avviene in un momento molto controverso per l’uso di carni e la macellazione, vera risposta del servizio sanitario a garanzia di quella sicurezza alimentare che va a beneficio di tutti”.

“Questa struttura è un punto di partenza, un esempio degli ottimi risultati che si raggiungono quando i rapporti tra le istituzioni funzionano – dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi -. La Regione ha messo a diposizione i soldi e ha trovato tanta disponibilità da parte del Comune di San Minato, per creare questo macello e finalmente dare l’avvio a una sperimentazione che vogliamo esportare in tutta la Toscana. La Regione sta collaborando con il mondo venatorio per la messa a punto di una legge che regoli l’abbattimento del sovranumero degli ungulati e, con questa struttura, abbiamo messo il primo tassello per arrivare ad inserire nella grande distribuzione prodotti nostrani. Questo macello non solo offre una grande opportunità lavorativa, ma permette anche di commercializzare questi prodotti in piena sicurezza alimentare. San Miniato è un territorio strategico nel cuore della Toscana che, con questa struttura, potrà diventare il punto di riferimento di un’area più vasta, apripista per una sperimentazione che ci porterà a creare altri punti di macellazione di selvaggina nella regione”.


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