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Cronaca lunedì 14 aprile 2014 ore 08:53

Toti a cena con Don Armando per dire no alle mafie

Alla cena dell'associazione "Libera Terra" c'era anche il candidato sindaco di Castelfranco: "Fonderò con determinazione il mio impegno politico"



CASTELFRANCO — C'era anche il candidato sindaco della lista #Castelfrancochecambia Gabriele Toti alla cena di sabato alla scuola media "Da Vinci" di Castelfranco in favore dell'associazione "Libera terra contro tutte le mafie". Alla cena era presente Don Armando Zappolini, parroco di Perignano, e rappresentate di Libera per la provincia di Pisa.

"Ascoltare Don Armando - afferma il candidato sindaco Gabriele Toti - vuol dire farsi trascinare dalle emozioni e dalle passioni, vuol dire non perdere mai la speranza e la fiducia per battersi in quello in cui si crede anche quando pensi che non serva a niente. I suoi racconti sull'attività delle Cooperative agricole in Sicilia, che lavorano le terre confiscate ai boss mafiosi, trasmettono coraggio e determinazione. Parlano di cosa voglia dire entrare a Corleone in un'abitazione confiscata di un boss mafioso e farla diventare un centro sociale, parlano di Peppino Impastato e delle sua attività con i compagni e il partito, di Don Pino Puglisi, di Don Ciotti. Parlano di legalità e coraggio, di chi non abbassa la testa. Mai".

E pensare che la mafia sia una cosa lontana dal nostro territorio è un grosso errore. La mafia cerca i territori ricchi come il nostro Distretto del Cuoio. Per fortuna in Toscana esistono ancora, nonostante la crisi e la perdita di valori forti, relazioni sociali-culturali-politiche che fanno tenere alta l'attenzione su questi temi.

"Nonostante tutto - continua il candidato Toti - è di poche settimane fa la notizia del sequestro nel nostro Comune di terreni legati a ditte del mondo dell'edilizia scoperte essere colluse con clan mafiosi. L'amministrazione in questi anni ha sempre prestato massima attenzione ma da sola non basta. La mafia deve essere combattuta dalla comunità intera di un territorio. Se sarò eletto sindaco sulla legalità e l'etica fonderò con determinazione il mio impegno politico. Fiducioso di sapere che il "Codice etico del distretto del Cuoio", firmato pochi mesi fa dalle aziende conciarie, sindacati ed istituzioni, va in questa direzione - e conclude -. Dimostriamo che eticità e legalità, unite alla qualità delle produzioni, sono un fattore di eccellenza per le imprese del distretto conciario, che insieme agli enti locali, le istituzioni pubbliche, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, confermano l’impegno per uno sviluppo del territorio sostenibile e fondato su principi condivisi".


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