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Cronaca mercoledì 19 marzo 2014 ore 15:18

Pirogassificatore, De Monte (M5S): "Il vicesindaco risponda alle tre domande"

Cristina De Monte (M5S)

E’ scontro aperto sulla sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, dà il via libera alla realizzazione dell'impianto a Castelfranco di Sotto



CASTELFRANCO — Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Cristina De Monte, attacca duramente il vicesindaco e candidato del Pd, Gabriele Toti, accusando l’amministrazione di essere stata accondiscendente a questo progetto con i suoi “colpevoli silenzi”. 


Secondo i grillini, la vicenda inizia il 30 marzo 2010 quando la società deposita il progetto preliminare dell’impianto e l’amministrazione non informa i cittadini. “Davanti alla proposta di un simile impianto, un'amministrazione dovrebbe informare la cittadinanza – scrive la De Monte in una nota -, tramite assemblee pubbliche. E tutto ciò anche se ne fosse favorevole”. Secondo il Movimento 5 Stelle, il 23 settembre 2009 la Waste Recycling e la Nse Industry avrebbero fatto un incontro in Comune, mentre il 24 marzo 2010 queste due aziende, insieme alla società Steam (che si è occupata della relazione ambientale) si sarebbero incontrate un’altra volta, sempre in Comune, per la “presentazione informale” del progetto.

“Dato che il progetto era stato pubblicato solo come ‘ristrutturazione produttiva ed energetica’ e non come ‘impianto di incenerimento di rifiuti speciali o pericolosi’ era ancora più importante informare la cittadinanza - attacca ancora la De Monte -. Una volta finita la verifica di assoggettabilità a Via, il Comune poteva impugnare il risultato finale per vie giudiziarie, invece di far spendere decine di migliaia di euro per un inutile percorso partecipativo”.

“Sulla conformità urbanistica i giudici sembrano quasi ‘burlarsi’ del Comune – scrive ancora la De Monte, citando un passo delle motivazioni riportate nella sentenza del Consiglio di Stato -. Secondo i giudici, la conformità urbanistica forse non sarebbe stata sufficiente a bloccare l'impianto; ma siccome da quasi 4 anni il Comune ha emesso una dichiarazione di conformità che poi non ha provveduto ad annullare o revocare, come fa a contestare in giudizio quella stessa dichiarazione? - prosegue -. Inoltre, nel documento a cui si riferiscono i giudici del Consiglio di Stato, si dichiara la conformità urbanistica dell'impianto sostenendo che il regolamento urbanistico ammetterebbe nella zona dell'impianto attività ‘altamente tecnologiche’. Da una verifica, sembrerebbero invece ammesse attività ‘altamente tecnologiche non inquinanti’, mentre nel parere del Comune il termine ‘non inquinante’ non compare”.

La candidata De Monte chiede al vicesindaco Toti di chiarire come stanno le cose entro sette giorni, rispondendo a tre domande: “Questa dichiarazione, a suo avviso, è regolare e corrisponde al vero? Perché, a distanza di quattro anni l’amministrazione non ha provveduto ad annullare questo parere? E infine, il vicesindaco intende annullarla o revocarla?”.


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