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Cronaca mercoledì 05 febbraio 2014 ore 15:40

Decolla il progetto "I Care" sull'integrazione sociale

132mila euro dall'Europa per la formazione scolastica e professionale dei cittadini di Valdarno e Valdera



VALDARNO — Questa mattina è stato presentato nella sede della SdS Valdarno Inferiore, a Castelfranco di Sotto, il progetto "I care" approvato e finanziato dall’Unione Europea con un importo pari a 132mila euro. ll progetto “I care” è stato portato all'attenzione dell'Europa dalla stessa Società della Salute Valdarno Inferiore, in partenariato con l'Unione Valdera, l'associazione Arturo, la Cooperativa Il Progetto, la Tavola della Pace, il Consorzio CO&SO.

La Società della Salute Valdarno Inferiore ha partecipato al Bando FEI (Fondo Europeo per l'Integrazione), anno 2012, con un progetto sull'azione “3 Giovani”, finalizzato al potenziamento dell’accoglienza, dell’inserimento e integrazione sociale, scolastica e professionale dei giovani stranieri nel nostro territorio.

Il progetto “I care” interessa un territorio di circa 150mila abitanti ovvero la zona del Valdarno Inferiore e della Valdera, due delle zone più popolose della provincia di Pisa e con la più alta presenza di cittadini stranieri. In particolare, la presenza di minori stranieri è molto elevata nei comuni che saranno cardine del progetto nelle due zone: Santa Croce sull'Arno (30,08%) e Castelfranco di Sotto (15,2%) per il Valdarno, Pontedera (17,6%) per la Valdera.

In alcuni plessi scolastici delle due aree la presenza di studenti stranieri di prima e di seconda generazione supera anche il 40%, soprattutto nelle scuole primarie e dell'infanzia, ed è prossima o supera il 30% in alcune scuole secondarie di primo e di secondo grado (scuola media “Banti” di Santa Croce e Ipsia “Pacinotti” di Pontedera).

"I nuovi arrivi in alcuni comuni mantengono un andamento positivo, nonostante la contrazione che il fenomeno migratorio nel suo complesso sta subendo - spiega Giuseppina Romeo, responsabile Area Progettuale Immigrazione e Lavoro - ma la presenza in aumento di studenti stranieri richiede un impegno organizzativo e didattico notevole per la scuola in termini di accoglienza e di integrazione".

Sul nostro territorio è anche importante il numero di minori non accompagnati. Negli ultimi 6 anni sono stati in media 30 ogni anno i minori interessati da interventi dei servizi di accoglienza, con una netta prevalenza di giovani tra i 16 e i 17 anni di età. Per questi minori risulta molto difficoltoso intraprendere il percorso scolastico, infatti, si riscontra una maggiore percentuale di abbandono degli studi e una maggiore difficoltà ad inserirsi nel mondo della formazione e del lavoro rispetto agli altri studenti italiani e non italiani.

Molto rilevante è anche il numero dei minori stranieri di seconda generazione nati in Italia (o arrivati nei primi anni di vita in Italia) per i quali si rendono necessari interventi di integrazione specifica sia a livello scolastico che extrascolastico, e un supporto specifico al momento della scelta della cittadinanza.

Il progetto copre le varie aree di bisogno evidenziate dall'analisi del territorio sviluppando azioni su quattro aree prevalenti: gli interventi di accoglienza, affido e presa in carico rivolti ai minori non accompagnati; gli interventi svolti a scuola di inserimento e mediazione per i neo arrivati, l'insegnamento della lingua italiana come L2 (seconda lingua); le attività interculturali di valorizzazione delle culture e delle lingue; le attività di valorizzazione dell’identità e delle relazioni sociali per i minori nell'extrascuola e i minori di seconda generazione in procinto di diventare maggiorenni;

"Dal punto di vista economico gli interventi che ricevono l'investimento più consistente (quasi 1/3 del progetto) sono quelli scolastici, i quali sono anche i più diffusi sul territorio delle due zone, riguardando 22 istituti tra comprensivi e superiori e, in particolare, quelli con la più alta percentuale di studenti stranieri - spiega Franco Doni, direttore tecnico del progetto - Con la scuola si svilupperà un sistema integrato di interventi per far fronte ai bisogni di accoglienza e di percorsi di integrazione dei neo-arrivati, attraverso la valutazione delle competenze in ingresso e la predisposizione di un piano educativo personalizzato". Questo comporta un lavoro complesso che coinvolge gli insegnanti di L2 e gli insegnanti delle altre discipline con un sistema di valutazione differenziata.

Oltre agli interventi diretti nei confronti degli studenti neo-arrivati si realizzeranno interventi interculturali che coinvolgeranno l'intero gruppo classe per aumentare le capacità di integrazione e di conoscenza reciproca.

"Sul piano del contrasto all'insuccesso scolastico si svolgeranno azioni di potenziamento nelle competenze disciplinari, e laboratori specifici, soprattutto con gli studenti delle scuole superiori - spiega Alessio Frosini, dirigente scolastico dell'ITC Cattaneo di San Miniato - che in alcuni casi prevedono insegnamenti in lingua madre: questo permetterà di affiancare al percorso di apprendimento della lingua italiana il progresso nelle conoscenze disciplinari".

Con il complesso delle azioni sopra descritte sarà possibile raggiungere e coinvolgere circa 1.500 studenti stranieri (con un’attenzione particolare alle scuole secondarie) e rendere comunque partecipi delle iniziative oltre 4000 studenti italiani.

E' intervenuto anche il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, nonchè presidente della Società della Salute del Valdarno "La società della salute sta svolgendo un ottimo lavoro in attività inerenti l'integrazione sociale e - spiega il sindaco - ringrazio soprattutto i dirigenti scolastici che si sono prestati a questa attività". Il percorso di questo progetto che è supervisionato dal Ministero e dalla Prefettura, si chiuderà con alcune iniziative pubbliche che si terranno anche all'istituto "Cattaneo" di San Miniato. 

Sono intervenuti alla presentazione anche Luigi Mangieri, referente Conferenza Educativa zonale, Mario Rotonda, associazione Arturo e Pietro Pertici Tavola della Pace. 


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