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Cronaca giovedì 13 novembre 2014 ore 14:27

Usciana, morìa di pesci causata dalle piogge

Non è l'inquinamento la causa del fenomeno verificatosi a settembre. Le indagini Arpat testimoniano un carenza di ossigeno nell'acqua del torrente



SANTA CROCE — "Il nubifragio abbattutosi sulla zona, nei giorni immediatamente precedenti, ha provocato il dilavamento repentino dei terreni e dei fossi campestri, che raccolgono le acque meteoriche dei piazzali e delle strade di Santa Croce, Castelfranco e Fucecchio; tali acque, che confluiscono indirettamente nel canale Usciana, possono presumibilmente aver abbassato il livello di ossigeno disciolto". Non è l'inquinamento la causa della moria di pesci verificatasi nel torrente Usciana il giorno 21 settembre, bensì le incessanti piogge dei giorni che hanno provocato una carenza di ossigeno nell'acqua del torrente. 

Al momento del sopralluogo ARPAT, presso il ponte di Ponticelli sulla via Usciana, luogo indicato dalla Polizia Provinciale per la moria, i tecnici non hanno accertato la presenza di pesci né di carcasse poiché la corrente del canale era tale da averli trasportati a valle; questo non ha consentito di valutare se il luogo della moria fosse effettivamente quello indicato; i tecnici hanno effettuato comunque sul luogo un campione di acqua ed un altro campione all’altezza del ponte di via del Bosco a Santa Croce sull’Arno.

"Dai rilievi condotti sul momento - dice la nota stampa - le acque risultavano molto torbide a causa probabilmente delle forti piogge dei giorni precedenti che avevano smosso il fondo limaccioso del canale stesso; e la misura dell’ossigeno disciolto evidenziava concentrazioni ridotte, e la conducibilità risultava congruente con i valori del monitoraggio mensile. I risultati delle analisi di laboratorio effettuate - aggiungono - hanno evidenziato per entrambi i campioni l’assenza di tossicità acuta in base al test con Daphnia magna e i valori di cloruri, azoto ammoniacale e COD compatibili con i valori del monitoraggio mensile. Lo screening dei fitofarmaci ha evidenziato, soprattutto nel campione prelevato presso il ponte di Ponticelli, la presenza di una serie di principi attivi anche se in concentrazione contenuta; alcune delle sostanze organiche rilevate sono state già evidenziate da ARPAT nelle acque del Padule di Fucecchio in concentrazioni comparabili". 

In conclusione secondo le indagini Arpat, le incessanti piogge e la riduzione dell'ossigeno nelle acque del torrente possono provocare sofferenza ittica. "Gli esiti delle analisi -conclude la nota stampa - saranno inviate alla competente ASL, la quale, unitamente ai propri accertamenti, potrà fare le valutazioni sanitarie di merito sulle cause della moria". 


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