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Attualità mercoledì 26 novembre 2014 ore 14:42

Giornata mondiale per la lotta all'Aids

L'anno scorso la asl 11 ha coinvolto circa 1600 studenti nella campagna di prevenzione contro le malattie a trasmissione sessuale



COMPRENSORIO — Come ogni anno, il 1 dicembre si celebra la giornata mondiale per la lotta all’Aids. Si tratta di una occasione importante per accrescere la sensibilità su una malattia che ancora non è stata sconfitta, nonostante si conoscano da anni gli strumenti per la prevenzione.

Il test Hiv può essere effettuato su richiesta del medico curante presso tutti i centri prelievi, oppure senza alcuna richiesta presso l’unità operativa igiene e sanità pubblica di Empoli, via dei Cappuccini n.79 (piano terra, stanza 25), tutti i mercoledì dalle ore 12 alle 13.30 e dalle 17 alle 18. E’ garantita la massima privacy e il test può essere effettuato anche nel più completo anonimato. Per i soggetti risultati affetti da Hiv, l’Asl 11 ha in atto da molti anni una convenzione con l’unità operativa malattie infettive dell’Asl 10 di Firenze, che permette la presa in carico per il necessario percorso di diagnosi, cura e controllo direttamente presso un ambulatorio a Empoli che attualmente segue oltre 100 persone.

L’Asl 11 si impegna, inoltre, da molti anni per la prevenzione e il controllo dell’infezione. Ad ogni anno scolastico, vengono attivati interventi di informazione presso le scuole superiori sulla conoscenza dell’Hiv e delle altre malattie a trasmissione sessuale e sulle norme di prevenzione: nel 2013-14 sono stati coinvolti complessivamente circa 1600 studenti.t

In Toscana negli ultimi 4 anni di sorveglianza sono state notificare quasi mille nuove infezioni da Hiv, che hanno interessato nell’80% maschi. L’età più interessata è stata quella tra i 30 e 49 anni (circa il 60% dei casi), ma le donne scoprono più precocemente degli uomini l’infezione da HIV (età media 34 anni rispetto ai 40 dei maschi).

Nel contesto nazionale, la Toscana si colloca in una posizione intermedia, con 5,9 nuove diagnosi ogni 100 mila residenti (la media nazionale è di 6,5 nuove diagnosi ogni 100 mila abitanti). La maggioranza delle infezioni da Hiv è attribuibile a contatti sessuali non protetti: i rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (89,6%), mentre nei maschi il contagio è sia omo/bisessuale che eterosessuale. Si rileva anche in Toscana un ritardo di diagnosi: un caso di HIV su 5 è, infatti, già in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositività e il 57% è Late Presenter (LP), ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso o con una patologia indicativa di Aids. Questo dato testimonia la scarsa percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia Hiv-correlata.

Al 31 dicembre 2012 in Toscana le persone malate di AIDS viventi sono 1.620. L’andamento dei casi di AIDS nella nostra regione è analogo a quello nazionale: dal 1995 si registra una progressiva diminuzione, che si è assestata negli ultimi anni intorno a 90-100 casi l’anno. Nel contesto nazionale, la Toscana si colloca, per tasso di incidenza, al quarto posto (2,2 casi per 100 mila abitanti nel 2012), preceduta solo da Lombardia (2,7 casi per 100 mila abitanti), Veneto (3,3 casi per 100 mila abitanti) ed infine Liguria al primo posto (6,7 casi per 100 mila abitanti). I casi con trasmissione madre-figlio (età alla diagnosi inferiore a 13 anni) risultano 49: 47 casi registrati prima del 2001, 1 nel 2011 ed 1 nel 2012.

In Italia il numero di infezioni è sostanzialmente stabile da diversi anni, ma con qualche preoccupante segnale di tendenza all’incremento nell’ultimo periodo. Anche se, per effetto delle terapie, si è ridotto il numero delle persone in cui la malattia evolve verso lo stadio di Aids, e ancor più il numero di decessi, nuove infezioni continuano a verificarsi, con modalità diverse rispetto a quanto avveniva nei primi anni dalla comparsa della malattia.


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