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Politica venerdì 12 febbraio 2016 ore 10:30

Casa, più attenzione a minori, anziani e disabili

L'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa ha approvato due regolamenti per l'emergenza abitativa. Importanti le strutture a Empoli e nel Cuoio



FUCECCHIO — Via libera a due regolamenti sull'emergenza abitativa che danno la priorità a minori, anziani e disabili. Questo il passo dei comuni dell'Empolese Valdelsa per tentare di risolvere uno dei principali problemi che affliggono la società, che non ha niente a che vedere con la questione delle case popolari ma rispecchia quel disagio abitativo generato dalla crisi economica, dalla mancanza di lavoro e dalla conseguente incapacità di sostenere le spese di un affitto.

Con questi due regolamenti i comuni hanno omogeneizzato le procedure delle undici amministrazioni e strutturato i percorsi per rispondere alle emergenze, sia che si tratti di situazioni più programmabili sia che si tratti di impellenze.

Gli attori di questa riorganizzazione sono l’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, l’Asl e Publicasa Spa.

“I casi più frequenti – spiega il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, delegato alle politiche abitative per l’Unione dei Comuni – riguardano la necessità di erogare contributi per l’ingresso in un nuovo alloggio perché l’inizio di un nuovo contratto è uno dei momenti più difficili in quanto prevede molto spesso il pagamento di alcune cauzioni o il pagamento anticipato di alcune mensilità. Tra gli aiuti che vengono concessi più spesso ci sono i contributi economici “una tantum” (che non possono superare il 50 per cento della morosità e a condizione che l’affittuario eroghi il restante 50 per cento), previo accordo con il proprietario. Può capitare anche di arrivare ad orientare il cittadino verso il rientro nel paese di origine, che si tratti di un paese straniero o che sia all’interno del territorio nazionale. Questo lavoro viene svolto da un’apposita commisione tecnica che esamina e valuta i singoli casi individuando il percorso per uscire dallo stato di emergenza e far tornare il cittadino a vivere con i propri mezzi di sostentamento. La commissione si occupa anche dei casi nei quali sono coinvolti minori, anziani e disabili e all’interno della stessa svolge un ruolo specifico l’Asl Toscana Centro. Dal maggio 2014 al dicembre 2015 i casi esaminati dalla commissione sono stati circa 570, distribuiti su tutto il territorio, compresi i piccoli comuni dove, fino a pochi anni fa, questo fenomeno era sconosciuto”.

Le strutture a disposizione sul territorio sono 19, sparse tra tutti i comuni anche se con prevalenza nei comuni più popolosi. A queste si aggiungono due centri di ospitalità notturna, uno ad Empoli (Centro Emmaus) e una a Santa Croce Sull’Arno, tramite apposita convenzione con l’Unione dei Comuni dell’empolese Valdelsa. Le assegnazione di questi alloggi per l’emergenza abitativa, sono di norma, in regime di coabitazione, ossia con la camera da letto in uso esclusivo e gli altri locali (cucina e servizi) condivisi con altre famiglie. Per questo motivo alle persone inserite nelle strutture viene richiesto di essere in regola con il servizio sanitario nazionale, al fine di tutelare gli altri coinquilini.

“Il ruolo della commisione – conclude Spinelli - è particolarmente rilevante, i dati infatti confermano che l’assegnazione dei contributi pubblici avviene in maniera molto selettiva: dei 570 casi trattati infatti circa 200 non sono stati ammessi al contributo mentre in 70 casi la pratica avviata è stata interrotta in quanto il cittadino, di fronte alle soluzioni proposte, ha prefeito risolvere la propria situazione attraverso il sostegno di parenti o conoscenti. Di fronte a questo importante impegno messo in campo dai comuni dell’Empolese Valdelsa, mi dispiace che l’opposizione in consiglio si sia fermata a disquisire su singoli termini e non abbia colto i veri obiettivi di questa norma”.


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