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Politica mercoledì 21 maggio 2014 ore 10:44

Ex Icla, M5S: "Il Comune sapeva dei rischi, perché ha autorizzato la riapertura?"

La ex Icla

I grillini intendono fare chiarezza sulle incongruenze tra il procedimento amministrativo e l’atto di pianificazione del Comune



SAN MINIATO —

La riapertura della M3 srl (ex Icla) a San Miniato torna a far discutere e, dopo le perplessità sollevate dalla lista Immagina San Miniato, a ritornare sull’argomento stavolta è il Movimento 5 Stelle di San Miniato.

“Alcuni giorni fa il Movimento 5 Stelle San Miniato ha ricevuto una lettera di alcuni cittadini di Ponte a Egola (frazione dove è dislocata la fabbrica) preoccupati per la eccessiva vicinanza delle loro abitazioni all'infrastruttura industriale, al cui interno per la lavorazione della gomma piuma sono presenti sostanze altamente tossiche (cianuri in soluzione) e facilmente infiammabili come il toluene-dissocianato stoccate in considerevole quantità – si legge in una nota dei grillini -. Al grido di allarme di questi concittadini, ci siamo mobilitati. Dopo un approfondito studio da parte di nostri esperti del settore, sono emerse gravi responsabilità nelle decisioni amministrative intraprese a vari livelli di pianificazione istituzionale, che hanno portato alla riapertura della fabbrica nella primavera del 2013 in un luogo assolutamente non idoneo, già definito ‘sito improprio’ dallo stesso regolamento urbanistico del Comune di san Miniato”.

“Prima fra tutte, l’autorizzazione alla riapertura dell’attività alla nuova azienda subentrata M3 srl, dopo che lo stesso Comune di San Miniato aveva precedentemente sancito che, tra gli obiettivi specifici prioritari per la sicurezza ambientale, si doveva procedere a delocalizzare (ovvero spostare in altro luogo l’intero processo di lavorazione) l’area Icla – proseguono i grillini -. Ma la grave incongruenza tra il procedimento amministrativo e l’atto di pianificazione del Comune non termina qui. E’ sbalorditivo constatare come il pericolo Icla sia puntualmente riportato anche nelle norme tecniche attuative del regolamento urbanistico”.

Com’è possibile che un’amministrazione comunale, ben consapevole dei rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini abbia autorizzato la ripresa di una attività contro legge e contro i regolamenti che ha emanato? –prosegue la nota -. Inoltre sarebbe stato competenza del Comune informare la popolazione del contenuto delle schede tecniche che le aziende a ‘rischio incidente rilevante’ hanno a suo tempo inviato agli enti competenti prima dell’inizio dell’attività per dar modo di conoscere le sostanze, le lavorazioni più pericolose e le notizie sugli incidenti più gravi ipotizzabili nelle aziende a rischio sul territorio, nonché di avere nozioni elementari sulle misure di sicurezza e sul comportamento da seguire”.

“Quanto rappresentato delinea una vicenda dai lati oscuri – conclude la nota -. Il Movimento 5 Stelle San Miniato intende fare chiarezza, pretendendo al contempo, che le istituzioni a qualsiasi livello, non si permettano di scherzare con la salute e la sicurezza dei cittadini”.


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