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Cronaca domenica 09 febbraio 2014 ore 19:19

Dal polo tecnologico alla depurazione: la strategia vincente del distretto conciario

Produrre senzainquinare e conservare la capacità di farlo con qualità



COMPRENSORIO — Sono questi gli elementi principali della strategia che gli imprenditori e
i dirigenti che operano nel distretto conciario più importante d'Italia hanno illustrato al presidente della Regione, Enrico Rossi arrivato, con la decima tappa del suo "Viaggio in Toscana", a due passi dalle zone dov'è nato.

Dapprima, accompagnato dal proprietario Ezio Castellani e dal
vicesindaco Gabriele Toti, ha visitato la conceria "Sciarada" a
Castelfranco di sotto, un'azienda nata nel 1977, che tratta e colora
ogni giorno 5.000 pelli, che basa la metà del suo fatturato (25-30
milioni l'anno) sull'alta gamma, che esporta il 35% della propria
produzione e che è "ambientalmente all'avanguardia". Castellani ha
parlato a Rossi di "un comprensorio da nobilitare, perché permette
di vivere a 100.000 persone".

Il presidente si è detto d'accordo e ha iscritto l'azienda tra
quelle "dinamiche, innovative, guidate da imprenditori che si
impegnano, fino a rappresentare la vera e propria forza per la
Toscana". Un concetto ribadito anche durante la visita a Santa Croce,
alla nuova sede del Polo tecnologico conciario i cui lavori sono in
dirittura d'arrivo e la cui apertura è prevista per settembre, dove
Rossi è stato accompagnato dall'amministratore delegato Alessandro
Volpi e dal presidente, cioè dal sindaco Osvaldo Ciaponi.

Di fronte a lui i circa 3.000 metri quadrati della nuova struttura,
nata grazie ad un investimento da 5 milioni di euro, dove troverà
spazio la formazione a tutto tondo sia degli studenti, che degli
addetti. "E' il futuro del nostro settore - hanno tenuto a
sottolineare gli ospiti - una sorta di "università della conceria",
capace di mantenere alta la qualità produttiva del distretto".

E a proposito di capacità complessiva del sistema, il presidente ha
avuto modo di compiere una sosta, inizialmente non prevista, anche ad Aquarno, il sistema depurativo della riva destra dell'Arno, nato nel
1974 e ampliato via via fino agli anni Duemila, che è giunto ormai
ad utilizzare metodiche di trattamento esclusivamente biologiche,
senza l'uso di prodotti chimici, che ha una capacità depurativa pari
a 3 milioni di abitanti equivalenti e che adesso funziona a circa la
metà delle sue potenzialità reali.

Anche per questo attende con impazienza l'allacciamento del
cosiddetto "tubone", un sistema di adduzione capace di far dismettere 54 depuratori e di collegare ad Aquarno gli scarichi civili
dell'intera Valdinievole e di altri comuni del pisano. I lavori di
posa in opera delle tubazioni in Valdinievole dovrebbero iniziare nel
2015. Il presidente Rossi ha promesso il suo interessamento per evitare ritardi e tra pochi giorni verrà a San Miniato l'assessore regionale all'ambiente per confrontarsi con il consiglio comunale.

"Occorre fare in modo - ha precisato Enrico Rossi - di sviluppare
le capacità produttive senza inquinare, far sì che non ci siano
ritardi nei lavori e che nonostante le difficoltà si riesca ad
accelerare, come è accaduto sul bacino della Roffia, dove si sono
messe al lavoro più ditte e l'obiettivo è quello di terminare
l'opera entro l'estate. Esprimo grande apprezzamento per il lavoro
che il sindaco ha compiuto su questa vicenda".


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