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Attualità martedì 23 settembre 2014 ore 11:50

Coldiretti Pisa boccia il Piano Paesaggistico

Più garanzie per un agricoltura competitiva e una tutela del paesaggio.Tra 7 giorni le osservazioni al Pit delle associazioni di categoria



PROVINCIA PISA — Il Piano Paesaggistico Regionale interessa molto da vicino anche la provincia di Pisa, con particolare attenzione alla Val di Nievole e Valdarno inferiore, la piana e la Val di Cecina.

Il testo, le cui osservazioni dovranno essere presentante entro il 29 settembre, è stato analizzato punto dopo punto da Coldiretti (info su www.pisa.coldiretti.it) che ribadisce di non condividere ne il presupposto culturale, ne la filosofia. 

“E’ del tutto inaccettabile – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti - l’analisi con cui si individuano in alcune pratiche e colture agricole come elementi di criticità per il paesaggio quando l’attività agricola, come ben sappiamo, è forse rimasto l’unico presidio a tutela del territorio e del paesaggio. La sopravvivenza dell’impresa agricola garantisce il giusto equilibrio paesaggistico del territorio; il piano però, così messo, sembra attentare alla libertà di fare impresa, oltre a mettere a rischio i prossimi finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale attesi nel periodo 2015-2020”. Da un lato infatti, il piano pone dei vincoli molto pesanti, facendo calare sul territorio una sorta di “campana di vetro”, dall’altro la Regione Toscana attraverso il Psr intende favorire gli investimenti e dare un nuovo ulteriore impulso all’agricoltura. “Il rischio è – analizza ancora Filippi - quello di non poter spendere, e quindi investire, milioni di euro messi a disposizione dal Psr”.

Per Coldiretti il piano non è da correggere, o sistemare. E’ tutto da riscrivere. Nell’analisi del documento sono numerosi i punti che non tornano. Dall’indicazione di evitare nuovi ampliamenti del settore ortoflorovivaistico, punto che tocca da vicino i comuni di Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte, San Miniato e Montopoli in Val d’Arno all’accanimento contro la viticoltura che il piano intende limitare “interrompendo” l’espansione dei vigneti specializzati nella piana alle limitazioni anche per il cerealicolo nella Val di Cecina. Ed ancora il vivaismo è visto come un’attività diversa dall’agricoltura, con un forte impatto negativo sul paesaggio e sull’ambiente: una sorta di paesaggio “artificiale”. Non si tiene conto che tutti i nostri paesaggi agroforestali, salvo limitatissime eccezioni, sono artificiali. E molto altro ancora.

Per Coldiretti le contraddizioni e gli errori sono molto diffusi ed anche gravi. “Il paesaggio – prosegue nell’analisi Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti - è il risultato dell’attività agricola e dell’azione dei nostri padri, nonni, avi ma anche delle leggi, comunitarie, regionali e locali che ci hanno consentito di tutelarlo e di conseguenza modellarlo. L’obiettivo del Pit non era quello di castrare l’attività agricola e la sua azione sul territorio, ma di tutelare il nostro patrimonio paesaggistico. Il paesaggio non si protegge estremizzando i vincoli, ma trovando un equilibrio. E’ importante – conclude - recuperare i contenuti della modifica alla Legge Urbanistica, modifica che è il risultato di un lungo confronto fra mondo agricolo, Regione Toscana e sindaci e che aveva recepito le giuste esigenze delle imprese”. 

Intanto proprio ieri, lunedì 22 settembre, si è tenuto il primo incontro interlocutorio tra il governatore Rossi, gli assessori Salvadori (agricoltura) e Marson (urbanistica) con le associazioni di categoria. L’obiettivo condiviso è quello di trovare una sintesi tra le esigenze di tutela del paesaggio e quelle di un’agricoltura competitiva. Entro il 29 settembre dovranno essere consegnate tutte le osservazioni al Pit.


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