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Attualità giovedì 02 marzo 2017 ore 14:15

Il sindaco incontra i rifugiati

Il primo cittadino Toti ha conosciuto le 26 persone straniere ospitate sul territorio: "Per l'accoglienza è fondamentale il confronto"



CASTELFRANCO — Vengono dalla Nigeria, dal Pakistan, dalla Sierra Leone e hanno compiuto difficili viaggi. Ora si trovano a Castelfranco e il sindaco Gabriele Toti li ha conosciuti in un incontro in municipio la scorsa mattina. Sono le 26 persone rifugiate, richiedenti asilo e beneficiarie di protezione internazionale, che sono ospitate sul territorio. All'incontro hanno preso parte anche gli operatori e gli assistenti sociali che insieme a queste persone svolgono un’attività di alfabetizzazione e di mediazione. Ad alcuni dei presenti è stata infatti consegnato un attestato per aver svolto corsi di lingua italiana.

“Sono convinto che, prima di tutto, sia necessario conoscere. Per quanto mi riguarda era e resta fondamentale il confronto - ha commentato Toti -. È la prima volta che ho l'occasione di incontrare direttamente le persone che ospitiamo: ma non è stato un caso, ho fortemente voluto questo appuntamento, perché ritengo che sia un passo necessario nel percorso di accoglienza e integrazione che il nostro Comune di trova ad affrontare”.

Il Comune si sta muovendo affinché possa essere avviata insieme alle associazioni locali una forma di volontariato che coinvolga i migranti presenti nel territorio: piccoli interventi e lavori di manutenzione (come ad esempio la pulizia dei giardini) che potrebbero affiancarsi alle attività di mediazione culturale e apprendimento della lingua già in corso.

Gran parte delle persone che hanno partecipato all’incontro sono adulti che provengono da molti paesi diversi, tra i quali Sierra Leone, Nigeria e Pakistan. Presente tra loro anche una famiglia nigeriana di religione cattolica con un piccolo bambino che è stato battezzato di recente. Molte le storie e le situazioni raccontate dai rifugiati che stupiscono e coinvolgono. Diverse le provenienze e le strade percorse per raggiungere Castelfranco, ma tutti accomunati dalle difficoltà che li hanno costretti a fuggire dal proprio paese in cerca di un futuro migliore.

“Non credo ai proclami e alle idee barricadere. Le lascio volentieri ad altri - dichiara Toti - ma credo che l’Europa abbia il dovere di aiutare le persone che in preda alla disperazione affrontano viaggi della speranza, rischiando la propria vita e quella dei propri figli. Credo anche che sia necessaria una buona organizzazione, con divisioni dell’affluenza migratoria e del sistema di accoglienza in piccoli gruppi. Per questo mi sono opposto all’ ipotesi di utilizzo del Callone, avanzata a più riprese, che avrebbe determinato un accentramento inaccettabile di migranti nel territorio. Di recente ho detto di no a nuovi arrivi nel centro storico di Castelfranco perché si tratta di un’area già densa di presenza straniera, una situazione esistente che deve essere già monitorata e gestita. Non penso che la soluzione sia una accoglienza diffusa e senza regole, ma dare degli obiettivi precisi con regole chiare”, conclude il Sindaco. “L'integrazione è complessa e ci vuole un lavoro lungo e difficile. L'esatto opposto degli slogan facili”.


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