Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 15:15 METEO:SAN MINIATO16°  QuiNews.net
Qui News cuoio, Cronaca, Sport, Notizie Locali cuoio
venerdì 19 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Turisti feriscono due cuccioli d'orso per farsi un selfie

Cronaca martedì 12 agosto 2014 ore 16:00

Ebola, asl 11, prevenzione e controllo già in atto

In Italia nessun rischio al momento. Azioni di monitoraggio su cittadini in partenza per i paesi colpiti dalla malattia e sui profughi ospiti in zona



COMPRENSORIO — La Asl 11 di Empoli ha già attivato le procedure di prevenzione e controllo previste dalle indicazioni regionali e ministeriali, in relazione all'emergenza internazionale legata al virus Ebola, nonostante il rischio di introduzione del virus in Italia sia molto basso. 

In particolare, sono state messe in atto le seguenti azioni:
- informazione ai viaggiatori in partenza per i Paesi colpiti dalla malattia, tramite gli ambulatori di Medicina dei Viaggi;
- controllo dello stato di salute dei profughi ospitati presso alcune strutture sul territorio aziendale, entro 24 ore dal loro arrivo;
- sorveglianza sanitaria di eventuali casi sospetti segnalati dai medici di famiglia o ospedalieri, soprattutto in persone provenienti dai Paesi colpiti dal virus Ebola.

Attualmente casi di Ebola sono stati confermati in quattro Paesi dell’Africa Occidentale: Guinea, Liberia, Sierra Leone, che hanno riportato il maggior numero di casi, e Nigeria. In totale sono stati segnalati circa 1800 casi con quasi mille decessi.

Ad oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non prevede alcuna restrizione per i viaggi nei Paesi colpiti dal virus Ebola, tuttavia il Ministero della Salute consiglia di differire i viaggi a meno che non siano indispensabili. Qualora comunque ci si debba recare in tali Paesi, le misure preventive da mettere in atto sono le seguenti:
- evitare il contatto con pazienti sintomatici e/o con i loro fluidi corporei;
- evitare il contatto con cadaveri e/o con i fluidi corporei di soggetti deceduti;
- evitare il contatto con animali selvatici, vivi o morti, e il consumo di carne selvatica;
- lavare spesso le mani, con sapone o antisettico;
- lavare e sbucciare frutta e verdura;
- evitare rapporti sessuali non protetti.


Riguardo le condizioni degli immigrati irregolari provenienti dalle coste africane via mare, la durata di questi viaggi fa sì che persone che si fossero eventualmente imbarcate mentre la malattia era in incubazione (il periodo massimo di incubazione è 21 giorni) manifesterebbero i sintomi durante la navigazione e sarebbero, a prescindere dalla provenienza, valutati per lo stato sanitario prima dello sbarco, come sta avvenendo attraverso l’operazione Mare Nostrum.
In ogni caso, anche per queste persone le misure di controllo sono pienamente attive e ad oggi tutti i profughi che hanno trovato accoglienza sul territorio dell’Asl 11 (104 persone, provenienti non solo dall’Africa, ma anche da Asia e Medio Oriente) sono stati sottoposti a controlli medici entro 24 ore dall’arrivo. Non sono emersi importanti problematiche di tipo infettivo, e, in generale, le condizioni complessive di queste persone sono risultate buone, nonostante il lungo viaggio affrontato spesso in modo molto precario.

Attualmente in Italia non si è registrato nessun caso di malattia da virus Ebola, e il rischio è considerato molto basso. Tuttavia, sono state adottate misure di prevenzione aggiuntive rispetto a quelle normalmente previste, soprattutto a livello dei punti di ingresso, porti e aeroporti internazionali. Gli Uffici di Sanità Marittima e Aerea (USMAF) hanno il compito di identificare eventuali casi anche sospetti e di procedere al loro trasferimento presso centri medici appositamente attrezzati, che consentono l’isolamento in condizioni di sicurezza.

Secondo l’OMS il virus Ebola rappresenta una emergenza sanitaria internazionale e, pertanto, sono state messe in atto rigorose misure di contenimento e controllo, sia nei Paesi attualmente colpiti che nel resto del mondo, per evitare che il virus possa diffondersi. Si tratta, infatti, di una malattia grave, con un tasso di mortalità fino al 90%, altamente trasmissibile attraverso il contatto diretto con sangue o altri fluidi corporei di soggetti ammalati o di animali infetti, oppure per contatto con oggetti contaminati da fluidi corporei infetti. La trasmissione per via aerea non è stata dimostrata. Nei focolai epidemici, i maggiori rischi sono stati per i familiari e i contatti stretti dei soggetti ammalati, e per gli operatori sanitari che hanno prestato assistenza sanitaria senza l’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione.

In conclusione, si può ragionevolmente affermare che nell’attuale situazione in Italia non c’è alcun rischio per il virus Ebola e che alcune forme di allarmismo che si sono verificate sono del tutto ingiustificate: in ogni caso, il servizio sanitario ha attivato tutte le necessarie iniziative di controllo come richiesto dalle autorità sanitarie internazionali.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Ti potrebbe interessare anche:

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
La previsione per il 2034 sul calo demografico spaventa l'associazione: "Servono formazione e occupazione per rispondere all'emergenza"
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Federica Giusti

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità

Sport