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Attualità venerdì 08 maggio 2015 ore 19:35

Acquistare nei negozi per aiutare le scuole

Parte il progetto ideato dalla rete dei Ccn. Coinvolti i comprensivi di San Miniato, Montopoli e Castelfranco. Il robottino Rino aiuterà gli studenti



MONTOPOLI IN VAL D'ARNO — Scegliere i negozi del proprio paese, d’ora in poi, significherà dare un sostegno concreto alle scuole del territorio. Questa la filosofia alla base del “Progetto Scuola” ideato dalla neonata “Associazione dei Centri Commerciali Naturali nel cuore della Francigena toscana” (alla quale aderiscono i 5 Ccn di San Miniato, San Miniato Basso, Ponte a Egola, Castelfranco e San Romano) in collaborazione con gli istituti comprensivi di zona: “Galilei” di Montopoli, “Sacchetti” di San Miniato, “Buonarroti” di Ponte a Egola e “Leonardo da Vinci” di Castelfranco. Un’iniziativa che rappresenta uno dei punti principali di un articolato piano di azioni messo a punto dall’Associazione in favore del commercio di vicinato. Piano che ha ottenuto il sostegno della Regione Toscana aggiudicandosi un cofinanziamento del 50 per cento grazie al bando annuale destinato ai Ccn.

Presentato nei locali dell’istituto comprensivo di Montopoli, il progetto è stato illustrato dal presidente dell’Associazione dei Ccn Domenico Ragone insieme ai dirigenti scolastici dei quattro istituti coinvolti e agli assessori alla Scuola dei Comuni di Montopoli, San Miniato e Castelfranco di Sotto.

Obiettivo del progetto, rivolto ai plessi di scuola elementare, è quello di destinare agli istituti una quota in denaro che si tradurrà poi nell’acquisto di materiale didattico. Il tutto attraverso un meccanismo “reciproco sostegno”: gli alunni, in pratica (e quindi le rispettive famiglie) saranno invitati a “preferire” i negozi del proprio paese spiegando che questo permetterà di ottenere una serie di premi a favore della propria scuola.

A sensibilizzare i ragazzi sarà un personaggio, il robottino Rino, dotato di un’urna con fessura, che verrà collocato agli ingressi di tutte le scuole. Gli alunni saranno invitati a conservare gli scontrini fiscali degli acquisti effettuati nei negozi e ad imbucarli nell’urna di Rino all’ingresso o all’uscita da scuola. La raccolta partirà dalla prossima settimana con la consegna a tutti i ragazzi di un depliant informativo contenente l’elenco dei negozi aderenti, che a loro volta saranno riconoscibili da un’apposita locandina. Ovviamente, maggiori saranno gli scontrini raccolti e maggiore sarà la quota complessiva che i Ccn destineranno agli istituti.

“L’obiettivo del progetto – ha spiegato il presidente Domenico Ragone - è quello di recuperare quel rapporto sociale che un tempo univa le comunità locali ai propri negozi di vicinato. Il messaggio che intendiamo trasmettere, al di là della donazione in sé, è far capire che ogni euro speso in un negozio del paese si trasforma sempre, anche indirettamente, in un ritorno positivo per tutta la comunità”.

Un messaggio che le scuole hanno subito condiviso: “Perché l’iniziativa permette di accresce le interconnessioni tra noi e la realtà esterna – ha detto la dirigente del Galilei, Cristina Amato – in un momento in cui le scuole sono alle prese con le difficoltà nel far quadrare i conti”.

“Un’iniziativa – ha commentato la collega Maria Elena Colombai del Leonardo da Vinci di Castelfranco – che mette in relazione i ragazzi e le famiglie con la realtà dei nostri centri storici”.

“Credo sia un modo nuovo e moderno per recuperare legami e valori antichi, riscoprendo anche le nostre radici”, ha aggiunto la dirigente del Buonarroti, Daniela Di Vita.

Soddisfazione anche da parte delle tre amministrazioni coinvolte, che hanno ringraziato i Ccn per “un’iniziativa non scontata: perché i commercianti – ha detto la vicesindaco con delega alla scuola Chiara Rossi - avrebbero potuto destinare questi soldi ad altro”.

“Ringraziamo i Ccn – ha aggiunto l’assessore di Castelfranco Chiara Bonciolini – per questa sinergia con le scuole che punta a recuperare un tessuto connettivo e quindi anche un senso di comunità”.

“Un tempo il negoziante era quasi un prolungamento della famiglia – ha ricordato la collega di Montopoli Cristina Scali –. Dobbiamo riscoprire l’idea del negozio come elemento educativo e culturale importante che investe la qualità della vita”.


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